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Crimea, la base-bunker dei sottomarini nucleari di Balaklava

Base sottomarini nucleari

In Crimea, nella Baia di Balaklava, è situata l’ex base sotterranea dei sottomarini nucleari dell’ex Unione Sovietica, dalla Guerra Fredda alla fine dell’U.R.S.S. Eccone la storia.

Ubicazione e storia della base-militare

Sulla costa meridionale della Crimea, a una ventina di chilometri dalla città di Sebastopoli, è situata la Baia di Balaklava. Meravigliosa dal punto di vista naturalistico e significativa dal punto di vista strategico, è interessante perché sotto il monte che la domina, il Tavros, è situato un museo del tutto particolare, un’ex base-bunker usata dall’Unione Sovietica negli Anni Cinquanta, periodo della Guerra Fredda, per i propri sottomarini nucleari, pronti a sventare un eventuale attacco.

Balaklava

Quella di Balaklava fu proprio la prima della Marina Militare U.R.S.S., con il codice “Impianto GTS nr. 825”, dove avvenivano operazioni di manutenzione e a volte di riparazione dei sommergibili stessi fino alla fine dell’Unione Sovietica il 26 dicembre del 1991.

Tunnel

Un uso antico

Tuttavia l’uso militare della Baia di Balaklava è molto più antico: probabilmente risale al popolo dei Tauri, che si dedicava alla pirateria nel Mar Nero in quella che allora era la base di Symbolon.

Baia

Nelle Storie di Erodo, nel 2.500, è descritto come un popolo che viveva “esclusivamente di guerra e saccheggio”, grande nemico dei Greci – la sua usanza di sacrificare quelli catturati, ispirò l’Ifigenia in Tauride di Euripide –. Dopo i Tauri, la futura Baia di Balaklava fu utilizzata militarmente dai romani e ancora più tardi, nel Medioevo, dai bizantini e dai mercanti genovesi. Vi si trova la fortezza italiana di Cembalo, edificata nel 1357. Sotto l’Impero russo diventò una base britannica durante la Guerra di Crimea (1853-1856), partecipò notoriamente anche il Regno di Sardegna e gli consentì di intraprendere nel 1859, la Seconda Guerra d’Indipendenza.

Caratteristiche e trasformazione in museo

I lavori per la costruzione della base-bunker cominciarono nel dicembre 1953: li aveva ordinati Stalin, morto nel frattempo 9 mesi prima. Secondo i calcoli questo luogo avrebbe potuto sopportare un attacco nucleare 4-5 volte superiore a quello della bomba atomica sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945. Ogni porta d’ingresso pesa 120-150 tonnellate e furono costruite sofisticate metropolitane, tunnel sotterranei, che garantivano di lavorare per almeno 30 giorni anche a 3 mila persone durante la notte per essere più al sicuro. Proprio in quelle ore infatti avveniva il passaggio e l’attracco dei sommergibili, che percorrevano un canale d’acqua lungo più di un chilometro.

Base-bunker

Si pensò che la base di Balaklava dovesse chiudere nel 1961 con l’arrivo al Cremlino di Nikita Chruscev, fermo oppositore di Stalin, ma poi rimase aperta con la Crisi di Cuba del ’62 fino al 1995, quando fu del tutto abbandonata. Molto di quanto era all’interno venne portato via, ma nel 2003 l’Ucraina decise di creare in quel luogo il Museo marittimo-militare, ovviamente visitabile. Rimane ancora il moto “Non dire tutto quello che sai, ma sappi sempre quello che dici”, che imponeva la segretezza su quanto avveniva qui.