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Venezia, nordafricano molesta bambina: picchiato dai parenti

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Venezia, una bambina viene molestata da un uomo di origine tunisina. Tre parenti si sono fatti giustizia da soli: lo aggrediscono con ferocia.

L’esatta dinamica della molestia a cui un uomo nordafricano, più precisamente tunisino, avrebbe sottoposto una bambina è ancora da ricostruire. Ciò che è chiaro è che l’uomo, ubriaco, si sarebbe slacciato e abbassato i pantaloni per mostrare i propri organi genitali a una bambina di passaggio. La bambina è immediatamente scappata a casa e ha raccontato tutto ai genitori. Qualche giorno dopo l’episodio tre parenti della bambina hanno deciso di ricorrere a una giustizia fai da te. Tra le sette e le otto di sera di sabato 29 settembre si sono recati alla stazione, dove il tunisino lavora come portabagagli, e lo hanno malmenato. L’intervento dei Carabinieri ha fermato i tre uomini. Ora sono in corso le indagini: rischiano una condanna, per diversi motivi, sia il tunisino, sia i tre parenti della bambina molestata.

Giustizia fai da te, le testimonianze

I Carabinieri, una volta giunti sul luogo dell’aggressione, hanno raccolto le testimonianze dei commercianti che hanno assistito al pestaggio. Sembra che i tre parenti della bambina abbiano cercato il tunisino per qualche sera prima di trovarlo. Quando il 29 settembre lo hanno rintracciato, erano in rio terà San Leonardo, nei pressi del ponte delle Guglie. Lo hanno assalito con violenza: volevano vendicarsi per quanto avvenuto alla bambina.

Molte delle testimonianze raccolte dai Carabinieri supportano l’azione dei parenti, per quanto illegale anch’essa. “Quando quel tunisino è ubriaco, praticamente tutte le sere diventa fastidioso ed aggressivo. Beve tutto il giorno e poi la sera si esibisce in spettacoli indecorosi. Spaventa le ragazze correndo loro dietro e facendole scappare; si piazza in mezzo alla fondamenta gesticolando e blaterando, incurante se le sue mani vanno a finire sulla faccia della gente; cerca la rissa provocando con atteggiamenti aggressivi. Un uomo a perdere. Non ci meraviglia che abbia compiuto atti osceni. La vendetta non è mai una bella cosa, ma qualche sberla l’ha presa spesso“, racconta un commerciante che ha il banco vicino alla stazione.