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Roma, ospedali trasformati in latrine dai senzatetto

Umberto I Roma 1

Secondo il Giornale gli ospedali della capitale starebbero affrontando una crisi dovuta alla presenza di troppi senzatetto

Emergenza negli ospedali di Roma, invasi da senzatetto che usano le strutture per trovare riparo notturno. Secondo un reportage de Il Giornale la situazione negli ospedali della capitale starebbe sfuggendo di mano, diventando un vero e proprio rischio sanitario per malati e parenti dei degenti.

Da quanto emerge, situazione di particolare gravità sopratutto al Policlinico Umberto I, dove si registra la presenza di persone non autorizzate che utilizzano corridoi, sale d’aspetto, e anche le sale di riposo degli stessi medici come rifugio notturno. Una situazione che porta un luogo che dovrebbe essere asettico a trasformarsi in latrine.

Dramma del quale i dipendenti del nosocomio sono perfettamente consapevoli: “L’altro giorno uno di loro si è tirato giù i pantaloni davanti a me ed ha fatto pipì proprio all’interno di una delle sale” racconta una delle donne che si occupano delle pulizie. Che racconta come questa sia una abitudine più che un’eccezione: “Spesso fanno i loro bisogni nello stesso luogo in cui si sistemano per la notte, e la mattina dopo tocca a noi pulire tutto. Per non parlare dei bagni, che sono sempre intasati” dice all’inviato del Giornale. E aggiunge che “I turni che facciamo non bastano più per assicurare l’igiene”.

Ospedali di Roma a rischio sanitario

Tra i senzatetto che affollano la struttura ce ne sarebbero anche alcuni che scelgono di stabilirsi li per potersi sottoporre alle cure dei sanitari. Una di queste, racconta una fonte che vuole rimanere anonima, “Frequenta l’ospedale in questo periodo perché ha le gambe praticamente in cancrena, e lascia in giro brandelli di cane e pelle”. Per comprendere la dimensione del problema, bisogna considerare che quelle sedie che di notte vengono utilizzate come giacigli dai senzatetto, di giorno sono utilizzate dai dai parenti dei degenti. Una situazione che sempre secondo la stessa fonte comporterebbe “Un rischio per i malati connesso alla scarsa igiene e alla diffusione di malattie che possono contagiare i degenti, in alcuni casi immunodepressi e quindi più vulnerabili”.

Il problema è che la struttura rimane accessibile liberamente a chiunque, a qualunque ora del giorno, e i controlli sarebbero quasi del tutto assenti. Situazione che porterebbe anche al verificarsi di numerosi furti. “A volte capita di trovare gli armadietti del personale aperti e svuotati degli oggetti di valore come cellulari e portafogli” spiega una dipendente. Furti che non risparmiano nemmeno i ricoverati dell’ospedale, con persone che si intrufolano nei reparti per sottrarre oggetti di valore ai degenti. Ma in questi casi, chiarisce la fonte del Giornale, Non si tratta di Rom, né di clochard, ma di persone insospettabili che lo fanno di mestiere”. Insomma, per gli ospedali romani, e per l’Umberto I in particolare, una situazione che se non propriamente arginata rischia di comportare serie conseguenze sia per i lavoratori, sia per i pazienti.