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Cucchi, la procura: carte falsate sullo stato di salute

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Nelle carte della Procura c'è un'intercettazione dove si apprende che un colonnello avrebbe mandato le note sullo stato di salute di Cucchi alterate.

“Me le mandò già cambiate”: così il luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stazione Tor Sapienza dove Stefano Cucchi restò per alcune ore, afferma che il tenente colonnello Francesco Cavallo, numero due del Gruppo dei Carabinieri di Roma nell’ottobre del 2009, finito nel registro degli indagati, gli mandò le note che attestavano lo stato di salute di Cucchi alterate. E’ quanto emerge da un’intercettazione contenuta nelle carte che la procura di Roma ha depositato nell’inchiesta sul falso.

Le parole del comandante dei carabinieri

La morte di Stefano Cucchi, avvenuta nel 2009 dopo l’arresto dei carabinieri per possesso e spaccio di sostanze stupefacenti, è stata un mistero per diversi anni. Ultimamente, però, grazie alle nuova inchiesta della procura di Roma e ad alcune confessioni la verità starebbe venendo a galla. Intanto, durante la cerimonia per i 40 anni dei Gruppi di intervento speciale, è intervenuto il comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri: “L’Arma trae dai 110mila uomini che ogni giorno lavorano per i cittadini la forza per continuare a servire le istituzioni. Questi 110mila uomini sono molti di più dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù”.

Salvini difende i carabinieri

Allo stesso evento ha presenziato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha detto: “I carabinieri sono un punto di riferimento, un esempio di rettitudine, integrità e senso del dovere. Ma nel caso in cui si accerti l’avvenuta negazioni di questi valori, si deve agire e accertare la verità isolando i responsabili”. Mentre il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, difende a spada tratta l’Arma: “Da ministro non accetterò mai che l’errore di uno possa infangare il sacrificio di migliaia di ragazzi e ragazze in divisa”. I riferimenti, com’è ovvio, sono tutti rivolti alla vicenda Cucchi: che a quanto pare non ha ancora scritto il suo ultimo capitolo.