Una notte da incubo, per i siciliani, quella tra lunedì 19 e martedì 20 ottobre. La terra ha tremato per ben 15 volte nel giro di un’ora e le scosse sono state avvertite in tutto il catanese. La più violenta, di magnitudo 3.5, a Biancavilla, alle 6.06. Al momento non sono stati registrati danni a cose o persone. Molto probabilmente si tratta di scosse legate all’attività vulcanica dell’Etna.
Notte di paura in Sicilia
Un vero e proprio sciame sismico ha colpito la Sicilia. L’epicentro di tutte le scosse è stato individuato sul versante sud-occidentale dell’Etna, esattamente tra le città di Adrano e Biancavilla. Le due scosse maggiormente percepite sono state quella delle 6.06, la più forte, di magnitudo 3.5, e quella delle 6.53, di magnitudo 3.1. In particolare la prima è stata percepita nel raggio di 50 chilometri, la seconda fino a Pedara, Bronte, Belpasso e Paternò. Numerose scosse si sono susseguite attorno al grado 2 e 2.7 della scala Richter.
L’Italia trema
La Sicilia, nell’ultimo mese, ha registrato diverse scosse, alcune più forti, altre lievi. Il 6 ottobre 2018, il catanese era stato colpito da una violentissima scossa di magnitudo 4.6. Il sisma aveva provocato il crollo del cornicione di una chiesa e di un palazzo storico. L‘epicentro era stato localizzato a Santa Maria di Licodia, a 9 km di profondità. Anche in quell’occasione erano rimasti colpiti i comuni di Adrano e Biancavilla. Numerose altre scosse, di intensità minore, hanno continuato a colpire i comuni ai piedi dell’Etna, fino ad arrivare alla sequenza di 15 scosse del 20 novembre.
Il 18 novembre 2018, a tremare è stata invece l’Emilia Romagna. L’INGV ha registrato una magnitudo di 4.2. Il sisma è stata avvertito distintamente dalla popolazione che si è riversata per strada presa dalla paura. L’epicentro sarebbe stato localizzato in mare. Diverse segnalazioni sono arrivate anche dalle Marche, ma non sono stati registrati danni a cose o persone.