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Veneto, batterio killer uccide 6 persone dopo intervento

Veneto, batterio killer uccide 6 persone dopo intervento

In Veneto un batterio infetta i pazienti sottoposti a intervento nelle sale operatorie di Cardiochirurgia. Le indagini sono in corso.

Batterio killer in sala operatoria. In Veneto la Procura di Vicenza indaga su 6 decessi avvenuti nelle strutture ospedaliere. L’identikit dell’assassino è già stato effettuato: si tratta del batterio Mycobacterium Chimaera. L’infezione che questo microrganismo genera risulta essere lenta, ma letale nel 50% dei casi. Le indagini hanno preso le mosse dal memoriale di un medico, infettato dal batterio nel 2016.

Batterio killer in sala operatoria

L’assassino colpisce sempre nello stesso ambiente. Secondo le indagini condotte dalla Procura, il batterio killer infetta le persone che si trovano in sala operatoria, annidandosi nelle macchine per il riscaldamento del sangue, prodotte dalla ditta Liva Nova. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il macchinario è necessario per le procedure di circolazione extra corporea , durante gli interventi di Cardiochirurgia. In uno di questi interventi, il batterio infetta Paolo Demo, anestesista dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. L’uomo aveva saputo che la macchina era infettata, e per questo, constatando l’entità del problema, ha deciso di tenere un diario sull’evolversi dell’infezione, a riprova del fatto che il macchinario non fosse in regola.

Le 6 vittime

Demo è l’ultimo di 6 vittime. Il Ministero della Salute, ha richiamato le Regioni ha fare attenzione in merito ai macchinari. La stessa ditta Liva Nova, ha specificato la necessità che le proprie macchine siano sanificate. Il problema, però, specifica il Corriere, è che il batterio si annida proprio durante la produzione stessa della macchina, motivo per cui sostituirla sia praticamente inutile. L’unica ad aver inconsapevolmente sventato il pericolo è l’Azienda ospedaliera di Verona, che nel comprare la sua macchina, non ha fatto riferimento alla Liva Nova, ma ad un’altra casa produttrice. Le indagini sono ancora in corso.