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Morte maresciallo Licia Gioia: "Non è suicidio"

Morte maresciallo Licia Gioia, rinvio a giudizio per il marito

La Procura di Siracusa ha chiesto il rinvio a giudizio per Francesco Ferrari. Per gli inquirenti ha ucciso lui il maresciallo Licia Gioia.

“Non è stato un suicidio”. Devono essere suonate così le parole della Procura di Siracusa all’annuncio della conclusione delle indagini per omicidio volontario. In un primo momento gli investigatori avevano ipotizzato che il maresciallo dei carabinieri Licia Gioia si fosse tolta la vita. Ipotesi che era stata rafforzata dal marito di Licia, Francesco Ferrari, che ha dichiarato come la moglie si fosse suicidata a seguito di una pesante lite per gelosia. L’uomo, inizialmente indagato per istigazione al suicidio, è stato in seguito accusato dell’omicidio della donna.

Padrone della scena del crimine

Ci sono diverse incongruenze nella storia raccontata da Francesco Ferrari. La Procura di Siracusa ha definito diversi elementi poco chiari delle dinamiche successive alla morte di Licia Gioia. Innanzitutto, gli inquirenti hanno riscontrato come Ferrari non abbia subito chiamato il 118 per la morte di Licia, ma abbia prima sentito l’ex moglie perché venisse a prendere il loro figlio 15 enne, che stava al piano superiore della casa.

In seguito, Ferrari avrebbe contattato un collega e solo dopo ha chiamato il 118. In altre parole, l’uomo sarebbe rimasto per 40 minuti con il controllo totale della scena del crimine. Per gli inquirenti un tempo più che sufficiente per eliminare eventuali prove.

Il figlio 15 enne non sapeva?

Il figlio di Ferrari non si è accorto di niente? Per LaSpiaPress sembrerebbe di no, anzi. . Eppure, come fa notare la stessa LaSpiaPress, il 15 enne non solo è stato portato via dalla scena del crimine, presumibilmente per estraniarlo da quanto accaduto, ma sarebbe anche stato ascoltato settimane dopo, con il rischio che il testimone abbia dimenticato particolari importanti.

Non sarebbe un caso – secondo LaSpiaPress – che il ragazzo abbia ricevuto in regalo una moto nuova fiammante ben 5 mesi dopo la morte di Licia. Francesco Ferrari avrebbe comprato il bolide a suo figlio, che entusiasta, ha postato un’immagine che lo vede in sella alla moto, condividendola poi su Facebook.

Nonostante i gravi sospetti su di lui, Francesco Ferrari è rimasto in servizio alla Questura di Siracusa, coltivando la sua nuova relazione, nata qualche giorno dopo i funerali di Licia.