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Stefano Colasanti, chi era il pompiere morto sulla Salaria

stefano colasanti

Stefano Colasanti è il pompiere che ha perso la vita nell'esplosione del distributore sulla salaria. Era nel vigili del fuoco dal 1997.

Il vigile del fuoco Stefano Colasanti è morto nell’esplosione che ha coinvolto un distributore di benzina sulla Salaria. Quindici persone sono rimaste ferite, in due invece hanno perso la vita. Uno di loro è il pompiere 50enne, in servizio dal 1997. L’uomo era molto attivo nella comunità di Rieti dove allenava una squadra femminile di calcio a 5. Il fratello fa il poliziotto ed era nella pattuglia che è intervenuta sul luogo della deflagrazione.

Chi era Stefano Colasanti

Aveva 50 anni e aveva speso la sua vita nei vigili del fuoco. Colasanti viveva a Rieti e aveva una figlia. Il destino ha voluto che la notizia della sua morte fosse data proprio dal fratello, poliziotto della Questura di Rieti. Stefano era stato anche un sindacalista della Uil.

Al momento dell’esplosione, Colasanti non era in servizio, ma si era fermato al distributore per prestare soccorso e supporto ai colleghi. Un vero gesto di generosità che, però, gli è costato la vita. L’uomo infatti faceva parte del distaccamento di Fara Sabina e stava portando un mezzo dei vigili del fuoco a far revisionare. Vedendo l’accaduto, Colasanti ha preferito fermarsi e aiutare le persone coinvolte. La seconda deflagrazione però non gli ha lasciato scampo.

Oltre a Colasanti, 7 vigili del fuoco sono rimasti feriti. Coinvolte anche altre 8 persone tra operatori del 118 e addetti del distributore.

Il cordoglio dei colleghi

Fabio Dattilo, capo del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ha espresso il suo cordoglio ai giornalisti intervenuti sul posto: “Abbiamo perso un fratello. Il nostro dolore è immenso”. “E’ morto perché per noi prima vengono gli altri” ha commentato un altro collega ancora incredulo. Qualcuno ricorda un aneddoto che ora suona quasi come un drammatico presagio: “Lui aveva fatto il morto durante la simulazione dei soccorsi per l’esplosione di una cisterna di Gpl”.

Come recita un post dell’Usb Vigili del Fuoco su Facebook: “Stefano è una vittima del dovere che deve farci riflettere tutti sulla pericolosità del nostro mestiere. Oggi i riflettori si accendono nuovamente sui vigili del fuoco, ma il prezzo che dobbiamo pagare tutti è di un dolore immenso”.