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Morta a 10 anni: "Regalate i miei giochi ai bimbi poveri"

giulia

Il testamento di Giulia, stroncata da un tumore a soli 10 anni di vita: "A Natale regalate i miei giocattoli ai bimbi poveri".

Giulia era una bambina sarda che ha combattuto per ben 4 anni e mezzo contro un tumore molto aggressivo. La sua battaglia è finita nel maggio 2018, ma non senza lasciare un messaggio a sua madre: Giulia voleva che i suoi giocattoli andassero ai bambini più poveri, che non possono permetterseli.

Il sogno di Giulia

La storia, di quelle tanto nobili come solo il cuore di un bambino può creare, svelata in precedenza dai social, è stata rilanciata su L’Unione sarda. “Giulia aveva un aggressivo tumore cerebrale plurirecidivato. Abbiamo cercato in tutti i modi di salvarla – racconta la mamma su Facebook, dove ha creato una comunità virtuale – Lei era molto buona e generosa. Prima di morire ha preparato delle buste con tutti i suoi giochi e gli abiti per i bambini meno fortunati di lei. Abbiamo così creato un’associazione di beneficenza per distribuirli che porta il suo nome ‘Il sogno di Giulia‘”. E il desiderio della piccola è diventato realtà.

Natale di beneficenza

Le volontarie che hanno aderito all’iniziativa, nata il 14 settembre, ci mettono anche i loro beni: raccolgono tutto ciò che può servire alle donne in gravidanza e ai bambini da 0 a 14 anni: abbigliamento, giocattoli, libri, coperte, passeggini e lettini. E nella sede di via Giardini 159, a Cagliari, vengono distribuiti tutti i mercoledì e venerdì. Questo Natale il grande cuore di Giulia rivivrà nel sorriso di decine di bimbi.

La mamma della piccola ci tiene a ringraziare tutte le associazioni che hanno dato una mano a lei e al marito – la coppia ha un altro figlio – nei momenti più duri, che alla donna sono costati il lavoro. “A Giulia piacevano molto gli animali e l’associazione Charlie Brown le ha fatto fare un corso di ippoterapia. Ma ci tengo a ricordare tutte le altre: Make a wish le ha consentito di incontrare i Modà, Le stelle di Lorenzo ci hanno portato a Eurodisney e l’Abos ci ha sostenuto anche economicamente durante il periodo in cui siamo stati a Roma al Bambin Gesù“.