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Vito Cosco in libertà, la nuova vita del killer di Rozzano

Vito Cosco in libertà, la nuova vita del killer di Rozzano

Vito Cosco ha scontato la propria pena nel carcere di Bollate per la strage di Rozzano. L'uomo ha avuto uno sconto di 5 anni per buona condotta.

Rilasciato per buona condotta. L’autore della strage di Rozzano nel 2003 è uscito dal carcere come un uomo libero che ha scontato 20 anni di carcere. Il periodo da scontare ha ricevuto diversi tagli, soprattutto per via delle agevolazioni del sistema penitenziario, dovute a chi mantiene un basso profilo in carcere. L’uomo conosciuto dalla cronaca come il “killer di Rozzano” oggi ha una nuova vita: come riferito dal Corriere della Sera, Vito Cosco ha aperto un profilo Facebook con cui si manterrebbe in contatto con alcuni contatti del suo passato, ma le forze dell’ordine avrebbero segnalato che, oltre ai suoi precedenti penali, l’uomo non ha commesso infrazioni. Unica eccezione è una nota alla Procura per guida senza patente.

La nuova vita del killer di Rozzano

Fermato perché guidava senza patente. Nient’altro. Vito Cosco sembrerebbe aver chiuso con il suo passato nella malavita rozzanese, seppure i vecchi amici si facciano ancora sentire da lui. Per il quotidiano di Via Solferino, l’uomo conosciuto come il killer di Rozzano utilizzerebbe il proprio profilo Facebook per mantenere vivi i contatti con persone della malavita locale. Eppure, Vito Cosco ha scontato la propria pena per i fatti accaduti nel 2003. L’uomo sembrerebbe aver chiuso con quella vita, pagando giorno dopo giorno per la morte di Alessio Malmassari, 29 anni, di Raffaele De Finis di 23 anni, del pensionato Attilio Bertolotti e della piccola Sebastiana. La magistratura aveva stabilito per lui ben 20 anni di carcere, come alternativa all’ergastolo.

Vito Cosco in libertà

Grazie agli sconti di pena per buona condotta, Vito Cosco ha lasciato il carcere di Bollate nel Gennaio 2018, invece che nel 2023, come era stato inizialmente stabilito. Con 5 anni di carcere in meno, l’uomo è ormai pulito, ma non tutti sarebbero d’accordo. In prima linea ci sono i parenti delle vittime, in particolare, la mamma della piccola Sebastiana: la donna fatica ancora a parlare della perdita della sua bambina e preferisce tacere in merito alla vicenda.