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Bergamo, chiuse le indagini su morte studente schiacciato da due bus

Gazzaniga chiuse indagine studente schiacciato

Chiuse le indagine sullo studente di Gazzaniga (Bergamo) rimasto schiacciato tra due bus lo scorso Settembre mentre aspettava di andare a scuola.

Il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ha deciso di depositare l’avviso di conclusione delle indagini riguardo l’incidente avvenuto il 24 Settembre 2018 a Gazzaniga in cui ha perso la vita Luigi Zanoletti e due suoi compagni, Paolo Marzupio e Simone Bigoni, sono rimasti feriti.

Era in attesa del pullman

Il tragico incidente risale quindi allo scorso anno, quando Luigi frequentava da poco il primo anno delle scuole superiori. Il giovane era in attesa dell’autobus in compagnia di altri studenti quando è stato improvvisamente travolto da un mezzo del trasporto pubblico. Le condizioni erano subito apparse critiche: trasportato con urgenza in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’adolescente è morto poco dopo a cause delle ferite riportate. Il 14enne viveva con la famiglia a Marinoni, piccola frazione di Ardesio in provincia di Bergamo.

Gli indagati sono cinque

La procura ha deciso di indagare cinque persone per la morte del giovane Luigi Zanoletti. Due ipotesi di reato e un illecito amministrativo: omicidio stradale per Aliou Gningue, l’autista alla guida del bus e cooperazione in omicidio colposo per i dirigenti della Sab Angelo Costa, Massimo Gandini e Moraldo Bosini.

I magistrati hanno determinato anche la violazione della legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti per la Sab. Il pm nella relazione ha concluso che l’autista “provocava la collisione immettendosi sul piazzale della stazione degli autobus a velocità sostenuta”.

La Sab deve rispondere di diverse presunte omissioni e negligenze. La società di trasporto non aveva tenuto conto che quel percorso pedonale situato sul piazzale delle autolinee di Gazzaniga, tracciato in giallo, poteva risultare ingannevole per gli utenti. Nessun tipo di segnaletica ne indicava, infatti, il possibile utilizzo per i soli addetti ai lavori e non per gli studenti.

Inoltre, era la stessa Sab a dover valutare (senza mai farlo) l’opportunità di vigilare il percorso, anche tramite un «apposito incaricato». La società doveva controllare l’affollamento delle autolinee, per evitare che i viaggiatori si concentrassero di fronte all’ingresso del piazzale, utilizzato dai pullman di linea.