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Arcore, 40enne muore in chiesa durante il funerale di un collega

Morta al funerale del collega

Kady Cissè, ivoriana di 40 anni, è morta per un malore durante il funerale di un collega. Entrambi lavoravano alla Plastiape di Osnago (Lecco).

Tragedia ad Arcore, in provincia di Monza e Brianza. Kady Cissè, una donna di 40 anni originaria della Costa d’Avorio, è morta improvvisamente durante il funerale di un collega. Secondo quanto si apprende da Fanpage, la donna era madre di tre figlie. L’episodio risale a sabato 23 febbraio, intorno alle ore 15. Durante la funzione, Kady ha accusato un improvviso malore. Inutili sono stati i tentativi di rianimazione del personale del 118, giunto a bordo di un’automedica e di un’ambulanza della croce rossa di Villasanta.

Malore al funerale del collega

Kady si era recata alla chiesa di Sant’Eustorgio, in via Umberto I, per rivolgere un ultimo saluto al collega Eros Oggioni, morto a 55 anni. L’uomo, residente a Villanova di Bernareggio, si è spento dopo una lunga lotta contro un tumore. La chiesa era gremita di amici e colleghi, con cui aveva lavorato per la ditta Plastiape di Osnago, in provincia di Lecco. Il malore è sopraggiunto a pochi minuti dall’inizio della cerimonia funebre. La 40enne si è accasciata a terra, subito soccorsa dai presenti. È morta poco dopo l’arrivo in ospedale.

Il ricordo dei colleghi

Kady Cissè lascia un marito e tre figlie, con cui viveva a Cisano Bergamasco. La comunità ivoriana del Comune lombardo ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia della 40enne. Secondo quanto si legge su La Provincia di Lecco, i vertici dell’azienda per cui lei e Oggioni lavoravano non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione, ma i colleghi hanno ricordato Kady come una lavoratrice disponibile e una donna dedita alla famiglia. Andrea Previtali, sindaco di Cisano, si è detto “dispiaciuto e porgo le più sentite condoglianze a nome mio, dell’amministrazione comunale e di tutti i cittadini di Cisano, al marito, alle figlie e a tutti i familiari per la morte della giovane mamma”.