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Urina sul gazebo di Fratelli d'Italia: non è da considerarsi reato

donna urina

La donna sconterà comunque tre mesi di carcere per violenza privata e lesioni.

A Milano una donna si è fermata davanti ad un gazebo di Fratelli d’Italia, partito capeggiato da Giorgia Meloni, e si è calata i pantaloni per urinare davanti ai candidati. La notizia risale al 28 gennaio 2018 ed era stata rimbalzata sulle televisioni e su tutti i social network.

La donna è stata denunciata e, a più di un anno di distanza, è arrivata la sentenza del giudice: il gesto non è stato considerato come ‘atto osceno in luogo pubblico’ e conseguentemente non è da considerarsi come un reato contro la decenza pubblica.

Dopo il folle gesto scattò una grande rissa con alcuni militanti del partito di Giorgia Meloni. Proprio per questo la donna, 42 anni, è stata condannata a tre mesi di carcere per violenza privata e lesioni.

Le risposte alla decisione

La scelta del giudice ha fatto letteralmente infuriare l’assessore regionale della Lombardia alla sanità, Riccardo De Corato, che era presente al gazebo il giorno in cui la donna ha compiuto il gesto. L’uomo stava facendo campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 4 marzo 2018.

“Milano è fatta su misura per le violenze dei centri sociali. Con sentenze come questa i no glob possono dormire sonni tranquilli. Peccato. Mi sarei aspettato un giudizio esemplare volto a difendere chi vuole fare liberamente politica in campagna elettorale.” queste sono state le parole di De Corato, che ha poi continuato: “A Milano la magistratura ha questa idea: l’oscenità non è grave. Eppure il pm aveva chiesto 6 mesi di condanna. Io credo che se avessimo fatto qualcuno di noi una cosa simile non ce la saremmo cavata con una semplice multa”.