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Pamela Mastropietro, le foto in aula: testa staccata e seni recisi

pamela mastropietro

Pamela Mastropietro è stata fatta a pezzi. In aula verranno mostrate le foto, come richiesto dallo zio e avvocato Marco Valerio Verni.

Nuovi sviluppi sul caso di Pamela Mastropietro. Nella giornata di mercoledì 20 marzo al tribunale di Macerata si alza il velo sul crimine commesso dal 31enne Inocent Oseghale. Quest’ultimo era arrivato in Italia come clandestino ed era stato condannato per spaccio rimanendo però in Italia. In attesa della conclusione dei tre gradi di giudizio Oseghale ha avuto due figli da una ragazza italiana, che qualche giorno prima dell’udienza, in preda alla disperazione, ha tentato di suicidarsi tagliandosi la gola.

Attesa l’udienza

In Aula, la giuria popolare composta da quattro donne e due uomini visionerà le foto del corpo di Pamela Mastropietro dopo il ritrovamento, scattate dal maggiore dei Ris, Luca Gasparollo. Quest’ultimo aveva già detto in Tribunale: “Non ho mai visto un corpo ridotto così”. Ad insistere che le immagini fossero mostrate è stato lo zio di Pamela, avvocato Marco Valerio Verni, che sostiene la parte civile per conto della madre e del padre di Pamela. “Si deve comprendere quello di cui si sta discutendo in quell’aula – ha detto -. I genitori di Pamela ci saranno. Vogliono esserci. Sanno che rinnovare quell’indicibile dolore è purtroppo indispensabile per arrivare alla verità”.

Uccisa e fatta a pezzi

Il corpo di Pamela è stato fatto a pezzi, 24 per l’esattezza. La testa è stata staccata dal collo e ricomposta solo da chi l’ha sistemata per mostrarla alla madre, convocata all’obitorio per il riconoscimento. Le cosce sono state disossate da Oseghale e i femori scarnificati e staccati dal bacino. Le costole sono state poi staccate dallo sterno e dalla colonna vertebrale. Lo stesso medico legale disse: “Io stesso per ridurre un corpo così ci avrei impiegato almeno 10 ore”. Il tutto ha fatto pensare a un rituale. Nel corpo di Pamela mancavano infatti cinque litri di sangue, motivo per il quale è stata avanzata l’ipotesi che Pamela possa essere stata dissanguata usando la tecnica halal come fanno i musulmani quando sgozzano capretti o altri animali. Il procuratore di Macerata ha sempre negato ogni accenno di rituale macabro nell’uccisione di Pamela Mastropietro.

I consulti degli esperti

La famiglia di Pamela si è rivolta a due esperte, il medico legale Luisa Ruggimenti, e la criminologa Roberta Bruzzone. Ruggimenti è certa che “Pamela sia stata uccisa con tre coltellate al fegato”. “Il deprezzamento del cadavere – continua – ha richiesto moltissime ore, ma non siamo in grado di dire se sia comunicato quando Pamela era ancora in vita. Abbiamo riscontrato una contusione al capo”. Questa versione avvalorerebbe di fatto la deposizione del collaboratore di giustizia Vincenzo Marino. A suo dire, Oseghale avrebbe raccontato che un altro nigeriano, Lucky Desmond, avrebbe tentato di violentare Pamela, la quale ribellandosi avrebbe battuto la testa cadendo a terra.