> > Bus dirottato, la lettera dei Carabinieri ai colleghi: "Grazie eroi"

Bus dirottato, la lettera dei Carabinieri ai colleghi: "Grazie eroi"

Bus dirottato, la lettera dei Carabinieri

Commovente messaggio pubblicato sui Facebbok: "Avete vinto, siete stati gli angeli della strada. Festeggiamo 51 bambini tornati a casa"

Se i 51 bambini presenti sull’autobus dirottato a San Donato Milanese sono ancora vivi, gran parte del merito è dei Carabinieri intervenuti a salvarli con coraggio e prontezza di riflessi.

“Siete stati come i supereroi”

All’indomani della tentata strage (a opera del cittadino italiano di origini senegalesi Ousseynou Sy), sulla pagina Facebook dell’Arma i Carabinieri hanno pubblicato una commovente lettera ai colleghi impegnati nella complessa azione. “Ai ‘nostri Eroi’ di Milano. Nel giorno in cui nasce la primavera, festeggiamo cinquantuno bambini tornati a casa. Cinquantuno bambini, la primavera della vita. È stato tutto molto semplice, tutto come mille altre volte: una richiesta di soccorso, l’allerta della Centrale, l’intervento. È stato straordinario”, si legge nel messaggio. E ancora: “Voi in pochi, di fronte a un autobus impazzito che vi speronava, a una minaccia terribile e mortale, alle fiamme che già divoravano le lamiere. Avete vinto. Nessuno si è fatto male, nemmeno chi di quell’orrore era stato l’artefice. Perché le vite si salvano tutte. Siete stati gli angeli della strada, i supereroi che volano fra i grattacieli proteggendo la metropoli, l’argine contro la follia”.

“Orgogliosi della nostra uniforme”

La lettera prosegue così: “Noi in tanti, 110 mila, che di fronte a tanto abbiamo solo una parola. Grazie. Grazie per averci resi orgogliosi della nostra uniforme. Per aver ricordato chi sono i Carabinieri, che cosa fanno da più di due secoli. Sono quelli che corrono verso il pericolo laddove l’istinto umano è fuggirne. Quelli che vedono in ogni bambino un figlio, in ogni donna una sorella, in ogni anziano un genitore. Grazie perché domani sarete di nuovo sulla strada. Correndo alla prossima chiamata, pensando che in fondo non avete fatto che il vostro dovere. I vostri colleghi”. Non serve alcun commento. Solo tanti applausi.