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Viterbo, i video dello stupro inviati anche al padre di un arrestato

Stupro Viterbo video al padre

Il gip le ha descritte come "aberranti immagini al chiaro scopo di schernire la malcapitata, esibendo come trofeo un tale scempio".

Hanno immortalato la violenza con quattro video e quatto fotografie, poi hanno inviato i file tramite WhatsApp per vantarsi con gli amici e, riporta il Messaggero, anche con il padre di uno dei due ragazzi fermati per stupro. Le immagini incastrano Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, i due ventenni militanti di CasaPound e mostrano la vittima in stato di semicoscienza, inerme e sdraiata sul pavimento, mentre viene violentata a turno dai due aggressori, anche con oggetti. Si sentono inoltre i ventenni bestemmiare perché le riprese sono poco nitide e cercare la luce migliore per immortalare la violenza avvenuta all’esterno del pub Old Manners di Viterbo, nella notte tra l’11 e il 12 aprile.

I video su WhatsApp

Riccardo, butta il cellulare, subito. Fai l’hard reset del telefono”. Sono alcuni dei consigli che i due stupratori hanno ricevuto dagli amici membri di Blocco studentesco, la chat neofascista dove hanno condiviso le immagini dello stupro. Sono testimonianze di “reiterati amplessi, posti in essere congiuntamente dagli indagati, con atteggiamento sprezzante e beffardo, intercalato da insulti e minacce“, ha dichiarato il gip Rita Cialoni. Nel frattempo “la vittima versava in uno stato di semicoscienza, emettendo solo flebili lamenti, culminati nella richiesta, con voce sfinita, di porre fine alle violenze”. Il suo tentativo di ribellione è stato immediatamente bloccato con un pugno in faccia. “Si trovava in evidente stato confusionale, ai limiti dell’incoscienza, conseguente sia all’aggressione subita che allo stordimento connesso all’abuso di alcol e ansiolitici”.

Quelle condivise su WhatsApp, ha continuato il gip, sono “aberranti immagini al chiaro scopo di schernire la malcapitata, esibendo come trofeo un tale scempio”. In seguito ai consigli degli amici, Chiricozzi si è affrettato a eliminare l’applicazione di messaggistica e l’hard disk delle videocamere di sorveglianza dell’Old Manners. Ma Licci ha meno fortuna e le immagini trovate nel suo telefono si sono rivelate un elemento fondamentale per le indagini.