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Fallimento Mercatone Uno: "Ci hanno comunicato la notizia all'alba"

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"Una cosa indecente, una vergogna. Tuttora non c’è stata nessuna mail o comunicazione dalla società", racconta un lavoratore.

“Abbiamo scoperto all’alba che non avremmo dovuto lavorare. Una situazione surreale. È partito un tam tam con i sindacati, qualcuno ha provato ad andare al lavoro, ma le serrande erano chiuse”, questa è la prima testimonianza da parte di uno dei lavoratori assunti presso l’azienda Mercatone Uno che da un giorno all’altro rischia di perdere il proprio posto di lavoro.

La catena di ipermercati che si occupa della grande distribuzione di prodotti non alimentari, dopo mesi di battaglie, è infatti fallita: sono circa 1800 i lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Il presentimento che qualcosa stesse andando per il verso sbagliato era forte: “La merce mancava nei magazzini. Gli ordini dei clienti in questi mesi sono stati evasi con grande difficoltà. Le consegne avvenivano spesso con ritardo, con le inevitabili lamentele di chi magari stava arredando casa”, ha raccontato a ‘Il Corriere della Sera‘, Marco Torsani, operaio che lavorava presso l’azienda da più di dieci anni.

“Avvisati su Whatsapp”

Uno dei punti più assurdi di questa storia è la modalità con la quale alcuni lavoratori sono stati avvisati del fallimento dell’azienda: “Sono stato svegliato alle 23.30 di venerdì. Su Whatsapp mi è arrivato il documento del Tribunale di Milano che decretava il fallimento della nuova proprietà della Mercatone Uno, questa Shernon Holding su cui tutti in negozio nutrivamo parecchi dubbi. Sono rimasto di sasso”.

Infatti, la notizia è stata diffusa sui social network e nessuna comunicazione ufficiale ha informato i lavoratori della situazione. “Che l’azienda fosse piena di problemi lo sapevo, ma essere sospeso via social è il massimo, una cosa indecente, una vergogna. Tutt’ora non c’è stata nessuna mail o comunicazione dalla società, a me l’ha detto un collega che mi ha avvertito che c’era un documento importante su Facebook. Dopo aver visto l’atto del fallimento, mi sono collegato col portale dei creditori del tribunale di Milano e ho avuto la conferma ufficiale”, ha commentato Tommaso Bortone, 39 anni, dipendente da quasi vent’anni del negozio di Rubiera, nel Reggiano.

“Siamo tutti spaventati”

Tantissimi operai ora rischiano il posto e non hanno la minima idea su quello che potrà accadergli in futuro: “Ho una figlia di 12 anni, un mutuo da pagare e anche un affitto sulle spalle. Sono anni che soffriamo una situazione di grande precariato ma speravamo di aver superato il peggio”, ha aggiunto l’operaio.

Inoltre, non mancano anche critiche ed accuse ai commissari che hanno permesso alla Shernon Holding di accaparrarsi il famoso marchio: “Nel 2011 è cominciato il declino. Con quel primo contratto di solidarietà imposto a tutti i dipendenti con un taglio pesante alla retribuzione. Da lì in poi una spirale perversa che ci ha portato sempre più giù. Le responsabilità sono anche dei commissari. Come è stato possibile che abbiano affidato la Mercatone Uno a una holding controllata da una società maltese? Chi li ha fatti i controlli attestando la sua solvibilità? Eppure, nonostante tutto, i clienti continuavano a venire”.