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A rischio 1800 posti di lavoro dopo il fallimento di Mercatone Uno

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Secondo le organizzazioni sindacali l'azienda non ha inviato nessuna comunicazione ai lavoratori, che hanno appreso del fallimento tramite Facebook.

Duro colpo per il mondo del lavoro. È notizia di sabato 25 maggio che la catena di grande distribuzione Mercatone Uno è stata dichiarata fallita. Una chiusura che si appresta a lasciare a casa circa 1800 dipendenti, i quali hanno saputo del fallimento dell’azienda durante la notte attraverso i post su Facebook. Come spiega infatti Luca Chierici, segretario della Filcams di Reggio Emilia: “Non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda”.

Il futuro dei lavoratori

Mercatone Uno era stata acquistata appena un anno fa dalla società Shernon Holding, che ne aveva rilevato i 55 punti vendita. La stessa società solo il mese scorso aveva presentato domanda di concordato preventivo per il risanamento dei debiti dell’azienda. In soli nove mesi, questi ultimi erano infatti maturati fino a toccare i 90 milioni di euro.

Una manovra sulla quale sono però sempre aleggiati dubbi. William Beozzo, dell’Associazione fornitori Mercatone Uno, spiega infatti: “I fornitori hanno sempre manifestato a tutti gli organi competenti le proprie perplessità sull’operazione con Shernon Holding. Sono stati persi altri 8 mesi e ulteriori risorse finanziarie. Ricordiamo che in gioco non ci sono solo i 1.860 dipendenti del Gruppo, a cui mandiamo tutta la nostra solidarietà, ma anche tutti i dipendenti delle nostre aziende. Un indotto che coinvolge in Italia quasi 10.000 persone”. Già nel gennaio 2019 era stata richiesta dall’azienda la cassa integrazione straordinaria per 159 lavoratori.

Secondo le organizzazioni sindacali inoltre già a marzo i magazzini dell’azienda erano disertati dai fornitori. Gran parte della merce già venduta e pagata dagli acquirenti non era mai giunta nei punti vendita Mercatone Uno.

Le parole di Luigi Di Maio

Non si è fatto attendere il commento del ministro del Lavoro Luigi Di Maio in merito alla vicenda. Sulla sua pagina Facebook il vicepremier dichiara: “Da ministro del Lavoro non posso che essere preoccupato per la notizia della chiusura dei punti vendita Mercatone Uno in tutta Italia a causa del fallimento della Shernon Holding Srl. Ma non basta. Non è possibile che 1800 lavoratrici e lavoratori, oggi, in Italia, si ritrovino senza lavoro dal giorno alla notte e siano costretti a scoprirlo da un passaparola tra colleghi”.

Per l’occasione è stato inoltre anticipato al 27 maggio il tavolo di crisi su Shernon-Mercatone Uno inizialmente previsto per giovedì 30. Tavolo di crisi che sempre secondo Di Maio: “servirà prima di tutto a salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti di Mercatone Uno, ma anche a fare chiarezza sulla responsabilità della proprietà nella loro gestione”.