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Mirabilandia, Edoardo è rimasto solo per 8 minuti

Bimbo morto Mirabilandia

La madre del bimbo morto nella piscina del parco acquatico ha ammesso di averlo lasciato senza sorveglianza per una decina di minuti.

Sono bastati otto minuti per trasformare una giornata in piscina in una tragedia. Tanto sarebbe il tempo per cui Edoardo Bassani, il bimbo di 4 anni morto a Mirabilandia, è rimasto solo, senza la sorveglianza della madre. Si apprende dal Resto del Carlino che la donna ha ammesso di averlo lasciato solo in una basca per bambini “per otto minuti, al massimo dieci”. Gli avrebbe raccomandato di non spostarsi, ma il piccolo si sarebbe mosso da solo verso la piscina Laguna del Sol, forse attirato dall’animazione e dalla baby-dance in corso. Lì ha perso la vita in poco più di un metro d’acqua. La donna è indagata per omicidio colposo.

Bimbo morto a Mirabilandia

Resta ancora da stabilire l’esatta dinamica del decesso. È infatti incerto se il bambino si sia tuffato volontariamente nella piscina, forse per unirsi all’animazione, o se sia caduto in acqua mentre si trovava sul bordo della vasca. Al momento l’annegamento resta l’ipotesi più accreditata per quanto riguarda la causa del decesso. Gli inquirenti, tuttavia, vagliano anche altri possibilità, tra cui un malore improvviso o un colpo alla testa. Maggiori dettagli saranno forniti dall’autopsia.

Le indagini

L’indagine è coordinata dalla Procura di Ravenna. Il procuratore capo Alessandro Mancini ha annunciato che “sono in corso accertamenti preliminari per verificare eventuali negligenze o imprudenze da parte di chi era preposto alla vigilanza del bimbo. Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di sicurezza che coprono la zona della tragedia, daranno un importante contributo all’esatta dinamica del fatto”. Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i tecnici di Medicina del lavoro dell’Ausl, per eseguire accertamenti sulle norme di sicurezza. Il direttore di Mirabilandia, Riccardo Marcante, ha assicurato che la direzione e i dipendenti del parco stanno collaborando con la giustizia “per contribuire al buon esito delle indagini”.