Laura Pellegrini Bologna ha festeggiato i diritti e le rivendicazioni della comunità LGBTQ con la manifestazione del Pride in programma sabato 22 giugno. I cortei hanno invaso le città del capoluogo emiliano e campano: numerosi gruppi di persone sono scese in piazza nonostante il maltempo. Nel corso della giornata, però, a Bologna sono apparsi degli striscioni omofobi del movimento di estrema destra Forza Nuova. Le immagini hanno fatto il giro del web e hanno alimentato discussioni e polemiche.
Gli striscioni di FN
La manifestazione del Bologna Pride è partita dai giardini Margherita, dove nella notte tra venerdì e sabato sono apparsi degli striscioni omofobi contro il corteo. Infatti, si legge: “Etero Pride” e “A chi piace il culatello? A noi!“. Il movimento di estrema destra, Forza Nuova, ha voluto manifestare il suo dissenso nei confronti delle comunità LGBTQ firmando gli striscioni.
Le immagini si sono diffuse rapidamente su Twitter, dove il giornalista de L’Espresso, Simone Alliva, scrive: “Stanotte i fascisti di #ForzaNuova sono usciti dalle fogne per andare ai Giardini Margherita di Bologna da dove partirà nel pomeriggio il corteo del #Pride. Hanno attaccato due striscioni analfabeti. Lo hanno fatto di notte, come fanno i ladri. Coraggiosi, vero?”. Un altro commento proveniente da Alfredo Ferrante chiede: “Ma questi omaccioni di Forza Nuova che cosa hanno in testa? Le pigne?”.
Stanotte i fascisti di #ForzaNuova sono usciti dalle fogne per andare ai Giardini Margherita di Bologna da dove partirà nel pomeriggio il corteo del #Pride. Hanno attaccato due striscioni analfabeti.
Lo hanno fatto di notte, come fanno i ladri. Coraggiosi, vero? pic.twitter.com/fpEmbpANAC— Simone Alliva (@SimoneAlliva) 22. juni 2019
Le risposte dei cittadini
I cittadini del capoluogo emiliano sono scesi in migliaia nelle piazze nonostante il maltempo. Il Pride di quest’anno, però, si divide in due parti: da un lato gli orgogliosi organizzatori della manifestazione; dall’altro, invece, i “B-side Pride“, una serie di associazioni tra le quali il Mit (Movimento identità transessuali).
