> > Ravenna, 19enne in overdose: 15 anni all’amica che gli passò la droga

Ravenna, 19enne in overdose: 15 anni all’amica che gli passò la droga

Ravenna

Condannati per omicidio volontario i 4 giovani che hanno abbandonato in auto il 19enne Matteo Ballardini, in overdose da metadone

Un gesto egoista, privo di umanità e di qualsiasi scrupolo. Lasciare un amico, un giovane, morire agonizzante in auto, senza nessuno disposto ad aiutarlo e chiamare i soccorsi. Una fine ignobile quella di Matteo Ballardini, “Balla” per gli amici.

Ravenna, 19enne abbandonato in overdose

Sono quattro i ragazzi a processo con l’accusa di aver abbandonato un loro amico in overdose in un’auto parcheggiata a Lugo di Romagna, nella provincia di Ravenna. Dopo un’ora di camera di consiglio, confermata la condanna a loro carico con l’accusa di omicidio volontario. Il ragazzo, studente diciannovenne, morì la mattina del 12 aprile 2017 dopo diverse ore di agonia. Era stato lasciato completamente solo in quell’auto. Come ricorda Fanpage.it, a provocargli la morte era stato un’edema polmonare dovuto a un mix letale di sostanze. Così aveva confermato l’autopsia effettuata sul corpo del giovane.

Il Gup Janos Barlotti ha escluso la sola imputazione di sequestro di persona “perché il fatto non sussiste”. Quindi, ha condannato a 15 anni e 4 mesi di carcere Beatrice Marani. La ventiduenne avrebbe fornito a Matteo, la sera prima della sua morte, la dose di metadone rivelatasi fatale. Per Leonardo Morara è arrivata una condanna a 14 anni e 20 giorni. Nel pomeriggio del 12 aprile, il ventottenne pare fosse tornato all’auto. Aveva trovato il ragazzo morto, senza però avvertire i soccorsi. Infine, per Giovanni Simone Palombo, ventidue anni, e per il venticinquenne Ayoub Kobabi, pene rispettivamente di nove anni, quattro mesi e venti giorni e di nove anni e quattro mesi.

Siamo soddisfatti dell’esito del processo. Si tratta di condanne esemplari, anche se inferiori alle nostre richieste, frutto di un lavoro straordinario e tenace del Pm Marilù Gattelli in un procedimento difficile sin dalle prime battute”. Queste le parole del Procuratore capo Alessandro Mancini. Il pm aveva avanzato la richiesta di trenta anni per la ragazza accusata di aver ceduto la dose di metadone e sedici anni e cinque mesi a testa ai due co-imputati.