Paola Marras La Cassazione conferma la condanna a venti anni per Fabio Di Lello. “Sull’omicidio di Vasto è giunto il momento del silenzio” dicono i suoi legali. L’uomo aveva freddato il giovane Italo D’Elisa che sette mesi prima aveva travolto e ucciso in un incidente stradale la moglie dell’imputato, Roberta Smargiassi.
L’omicidio
“Sono passati tre anni dal funerale di Roberta ed è arrivato il momento del silenzio” dichiara l’avvocato Pierpaolo Andreoni, difensore di Fabio Di Lello. E’ giunta infatti la sentenza della Cassazione sull’omicidio di Italo D’Elisa, che conferma la pena a venti anni di carcere per l’uomo che uccise il giovane a Vasto il primo febbraio del 2017.
Italo D’Elisa, sette mesi prima del suo omicidio, aveva travolto e ucciso nel corso di un incidente stradale Roberta Smargiassi, moglie di Fabio Di Lello. L’uomo, dopo mesi di rabbia repressa, aveva deciso quindi di “vendicarsi”. Di Lello ha quindi impugnato un’arma acquistata per sparare al poligono di tiro ed ha freddato il 22enne all’uscita di un bar.
La sentenza
In primo grado l’uomo era stato condannato a trent’anni mentre in appello i giudici hanno riconosciuto a Fabio Di Lello le attenuanti generiche. La Procura ha quindi presentato ricorso ma la Cassazione lo ha rigettato, confermando la condanna di secondo grado. Rigettato anche il ricorso dell’imputato, con i legali che chiedevano anche il riconoscimento dell’incapacità di intendere e di volere del loro assistito al momento del delitto.
“Sconterà la sua pena ma abbiamo chiesto che sia una pena giusta. – dichiara l’avvocato Andreoni – Il vero neo di questo processo è stata la fase istruttoria durata 23 giorni, con tre famiglie che piangevano. Si è celebrato un processo per omicidio con quattro udienze”.
