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Gruppo Facebook dei finanzieri contro Carola Rackete: le minacce di morte alla capitana

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Il gruppo Facebook conta oltre 16 mila membri delle Fiamme Gialle: nel mirino dei finanzieri ci sono la capitana della Sea Watch e il Pd.

Lo scontro tra Carola Rackete e i finanzieri raggiunge il culmine su un gruppo Facebook che conta oltre 16 mila membri. È qui che, protetti dalla segretezza garantita dal social network, gli agenti della Guardia di Finanza hanno sfogato tutta la loro rabbia contro la capitana, colpevole di aver effettuato una manovra che ha portato allo scontro con la motovedetta delle Fiamme Gialle. Un’azione che, ancor più dello sbarco dei migranti, ha attirato sulla 31enne tedesca l’astio del mondo politico, dell’opinione pubblica e delle forze dell’ordine.

Il gruppo Facebook dei finanzieri contro Carola

A capo del gruppo Facebook dei finanzieri c’è il fondatore Alessandro Capece, sottufficiale della Guardia di Finanza. Un gruppo a cui è espressamente vietato l’accesso a chiunque non sia un “agente in servizio, in congedo e i loro diretti familiari”. Ciò che emerge dai commenti riportati da The Vision è un dilagante clima di odio, razzismo e sessismo, che si protrae da oltre nove anni ma che nelle ultime settimane si è acuito proprio in relazione alla questione Carola Rackete. Molti sono i finanzieri che rimproverano agli agenti a bordo della motovedetta speronata di non aver agito come avrebbero dovuto, ovvero premendo sul grilletto. “I colleghi avrebbero dovuto sparare“, “La prossima volta che succede invito i colleghi a sparare senza guardare in faccia a nessuno”, “Sparatela questa bastarda, insieme a quelli del Pd”, sono solo alcune delle minacce.

Le minacce di morte

Ma non mancano neppure i commenti a sfondo sessista, che abbassano i finanzieri al livello del manipolo che ha accolto la capitana sul molo di Lampedusa augurandole morte e violenza sessuale. “Sta t***a di m***a”, scrive un finanziere. Gli fa eco un alto: “Questa grande pu*******a ci ha voluto sfidare”. Qualcuno propone la galera, per altri neppure la reclusione è sufficiente: “Ma quale galera, impiccagione per lei e per tutti i rappresentanti del Pd. Appendetela al pennone più alto, lei i nostri pidioti, e fateli abbronzare. I finanzieri dovevano metterle una bomba e farla saltare in aria assieme ai pidioti“.

Mentre dilaga l’odio verso la capitana e la sinistra che l’ha difesa, c’è chi si schiera dalla sua parte e propone Carola Rackete per il premio Nobel per la pace. A farlo è lo scrittore spagnolo Mario Vargas LLosa, per cui la comandante è il simbolo della lotta al sovranismo e ai “Matteo Salvini dei nostri giorni”.