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Donna 36enne muore per emorragia dopo aver partorito il secondogenito

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Secondo il direttore sanitario dell'ospedale la donna avrebbe insistito per avere un parto naturale malgrado i medici le avessero proposto un cesareo.

Tragedia a Cetraro, in provincia di Cosenza, dove una 36enne è morta per un’emorragia fulminante, poche ore dopo aver partorito il figlio. Santina Adamo, residente a Montalto Uffugo, stava trascorrendo un periodo di vacanza a Fuscaldo quando alle prime ore del 17 luglio si è recata in ospedale per dare alla luce il suo secondogenito, che al momento sta bene. Qualcosa però deve essere andato storto e la donna è morta poco dopo il parto presso l’ospedale Iannelli.

Le cause dell’emorragia

Stando a quanto riportato dalla testata online Lacnews24.it, l’emorragia massiva che ha colpito la donna sarebbe stata causata da una lacerazione interna. Trauma su cui gli operatori sanitari erano comunque già intervenuti, applicando specifici tamponi. La 36enne sarebbe stata in seguito trasferita in corsia, ma un paio di ore dopo le sue condizioni sarebbero peggiorate drasticamente.

A quel punto, i medici hanno deciso di portarla in sala operatoria dove hanno tentato in tutti i modi di salvarla, sfortunatamente senza successo. Secondo quanto riferito ai giornalisti dal direttore sanitario dell’ospedale, alla donna era stato inizialmente proposto un parto cesareo ma ella avrebbe insistito per partorire in modo naturale. Potrebbe essere stata questa la causa della lacerazione che ha provocato la morte di Santina Adamo.

Quello manifestato dalla donna è stato un caso di cosiddetta emorragia post-partum, eventualità molto pericolosa che può presentarsi durante o successivamente all’ultima fase del parto. Come dimostrato dalla vicenda in questione, l’emorragia post-partum in alcuni casi può essere fatale.

La denuncia dei famigliari

Nel frattempo, i famigliari di Santina Adamo hanno deciso di sporgere denuncia. Contestualmente, la procura di Paola ha aperto un’inchiesta per chiarire l’esatta dinamica della morte della donna. Nella giornata di mercoledì 17 luglio, i Carabinieri della stazione di Cetraro hanno posto sotto sequestro la cartella clinica della 36enne e iniziato a raccogliere le prime testimonianze.