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Libero e il caso Rackete: "In Procura senza il reggiseno"

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"Carola Rackete senza reggiseno in Procura: sfrontatezza senza limiti, il dettaglio sfuggito a molti"

Il quotidiano Libero è celebre per i suoi titoli sempre estremamente fuori luogo. Come scordare “Calano fatturato e PIL ma aumentano i gay” o l’elegantissimo “Dopo la miseria, portano malattie”. Questa volta il tasto dolente, tanto da crearci un caso, è la mise di Carola Rackete in Procura ad Agrigento.

Libero: “In procura senza reggiseno”

L’edizione online del quotidiano Libero, ha voluto dire la sua sull’interrogatorio di Carola Rackete ad Agrigento. Il focus principale dell’articolo, non è ovviamente di origine politica. Anzi, ancora una volta hanno toccato e montato un caso totalmente inutile. L’abbigliamento di Carola Rackete. La capitana infatti, si è presentata in procura con una maglia nera che lasciava intravedere le forme naturali di un corpo femminile. È forse troppo?

Come da copione all’interno dell’articolo si sono limitati a descrivere in maniera eccellente la mise della giovane Carola, ma il titolo ancora una volta lascia trasparire molto di più: “Sea Watch, Carola Rackete senza reggiseno in Procura: sfrontatezza senza limiti, il dettaglio sfuggito a molti”.

I commenti dei lettori

Sotto ad ogni articolo, il quotidiano Libero, lascia spazio ad un dibattito tra gli utenti. Numerosissimi i messaggi penosi e sessisti da parte dei leoni da tastiera. Per citarne qualcuno tra i più miti vi riproponiamo questi: “Scusate e a che cosa sarebbe dovuto servire il reggiseno? A tener su i brufoli?” oppure “Chi è quello con i baffi?”.

Purtroppo il fenomeno dell’odio gratuito è sempre più spesso presente nella vita di tutti i giorni, soprattutto via web. Indipendentemente dalle idee politiche, la domanda ora sorge spontanea, questo articolo, era necessario?