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Le nonne di Campoli, la foto con i bambini migranti è virale

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La foto delle tre nonne di Campoli con i bambini migranti del locale centro di accoglienza ha fatto il giro del web.

È divenuta rapidamente virale sui social l’immagine che ritrae le tre nonne di Campoli con in braccio alcuni bambini migranti. Il messaggio di accoglienza e di integrazione insito nello scatto ha infatti commosso il web, con gli utenti che hanno condiviso numerosi il post. Quelle che le tre signore hanno voluto trasmettere è che per un nonna non importa il colore della pelle o la provenienza geografica: un bambino è un bambino e come tale necessita di amore. I tre piccoli ritratti nello scatto sarebbero tre bambini ospiti del locale centro di accoglienza.

Nonne di Campoli

Le tre donne sono sedute in una via del paese e tengono in braccio ognuna un bambino di colore, ospite del centro di accoglienza. Uno di loro fa merenda, mentre la più piccola, una bambina, dorme beata tra le braccia di una nonna. I tre bimbi hanno un’aria serena e felice e la foto è stata pubblicata in un primo momento sul gruppo “Sei di Campoli se…”. Come spesso accade in questi casi, però, lo scatto ha iniziato ad essere condiviso anche al di fuori del gruppo ed è presto diventato virale in tutto il web. “Zi Nicolina, Zi Vincenzina e Zi Maria fanno da nonne ai piccoli che vivono nel centro accoglienza situato vicino alle loro abitazioni” recita la didascalia.

I commenti sul web

E scopri che c’è un mondo capace ancora di umanità. Nonne che fanno da nonne a bambini del centro di accoglienza. Soprattutto oggi, dove 150 persone probabilmente sono morte in mare, sana il cuore” scrive un utente, o ancora: “Lezione di civiltà da parte di chi, evidentemente, ha fatto della solidarietà un valore che supera ogni differenza ed egoismo“. “Questa è l’Italia che voglio, Giorgia Meloni” twitta invece un altro utente, che prosegue “Questa è la mia terra. Solidarietà ma soprattutto amore“. C’è poi chi, su Facebook chiede che le tre nonne vengano riconosciute “Patrimonio dell’Umanità“.