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Marinaio disperso a Livorno, i sommozzatori recuperano il cadavere

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Il corpo privo di vita del marinaio filippino, disperso nel porto di Livorno dalla mattina di giovedì, è stato ritrovato a 13 metri di profondità.

Tragedia nel porto di Livorno, dove nella giornata di giovedì 5 settembre è stato recuperato il corpo di un marinaio 26enne disperso poco prima dell’ora di pranzo. Il giovane, di nazionalità filippina, sarebbe stato visto cadere in acqua da alcuni testimoni mentre lavorava sulla murata di una nave da crociera. A nulla sono valse però le ricerche dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, che sono riusciti a recuperare il cadavere del 26enne soltanto nel pomeriggio.

Marinaio disperso a Livorno

Stando alle informazioni trapelate l’incidente sarebbe avvenuto al molo 47, all’interno di una zona del porto accessibile solo agli addetti ai lavori. Il marinaio filippino stava lavorando sulla nave da crociera “Vision of the Seas”, quando per cause ancora da chiarire è caduto in mare da 10 metri di altezza.

Malgrado i colleghi del marinaio abbiano immediatamente dato l’allarme, c’è voluta qualche ora perché i sommozzatori dei Vigili del Fuoco riuscissero ad individuare il giovane, ormai privo di vita. Il corpo del marinaio è stato infatti trovato sul fondale a 13 metri di profondità.

Al momento sono state avviate delle indagini da parte della Capitaneria di porto di Livorno con l’obiettivo di chiarire la dinamica dell’accaduto. Non si sa ancora infatti se la caduta del giovane sia imputabile ad un malore o ad un fattore accidentale. In ogni caso, la causa della morte verrà confermata solo dopo i risultati dell’autopsia.

Il cordoglio del comune

Non ha tardato ad arrivare il messaggio di cordoglio della giunta comunale livornese che in un messaggio si è stretta: “ai familiari e ai colleghi del defunto. Auspicando che vengano attuate sempre maggiori misure di sicurezza sul lavoro nel settore dei trasporti marittimi, e relativi controlli, affinché eventi simili, purtroppo estremamente frequenti, non debbano più ripetersi”.