> > Ponte Morandi, Conte al varo del primo impalcato: "Genova rinasce"

Ponte Morandi, Conte al varo del primo impalcato: "Genova rinasce"

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Alle 11.17 è stato posato il primo impalcato. Il premier: "La sicurezza deve essere un imperativo morale categorico".

La rinascita di Genova è ufficialmente cominciata. A dirlo è Giuseppe Conte, durante il varo del primo impalcato del nuovo Ponte Morandi. Il primo tratto ricostruito del viadotto sul Polcevera è lungo 50 metri, pesa 500 tonnellate ed è composto da 19 campate, sospese a 50 metri di altezza. Presenti alla cerimonia, oltre al presidente del Consiglio, il sindaco genovese Marco Bucci, il governatore della Liguria Giovanni Toti, l’architetto Renzo Piano e il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli.

Conte e il primo impalcato del ponte Morandi

Il premier ha ribadito che la ricostruzione del ponte Morandi è un “impegno del governo. La sicurezza deve essere un imperativo morale categorico. Il progetto rappresenta il riscatto” della città, che ha al contempo “incorporato il ricordo delle vittime. L’ultima volta che sono stato qui era il 14 agosto. Dissi che Genova è il simbolo della volontà di rinascita che si sta concretizzando”. Ma “la soddisfazione di questo momento non ci fa dimenticare le 43 vittime”, sottolinea.

Renzo Piano: “Lavorare in sicurezza”

Durante la cerimonia è intervenuto anche l’architetto Renzo Piano, che ha voluto parlare “a nome di un migliaio di persone, un esercito che sta costruendo il ponte, dai saldatori agli ingegneri”. Piano ha sottolineato che si tratta di un “gesto collettivo” e “bellissimo. Un gesto di speranza, di pace. Un ponte è speciale perché unisce. Noi architetti lavoriamo al tavolo seduti in sicurezza. Voi siete gli operai acrobati, ma lavorate anche voi in sicurezza“.

Bucci: “Ponte nel Dna dei genovesi”

Per Marco Bucci, sindaco di Genova, il primo impalcato del ponte Morandi rappresenta “non solo il ricordo di una grande tragedia, ma anche la certezza che quando stiamo tutti insieme diamo un segnale: noi, in Italia, riusciamo a fare le cose giuste nei tempi giusti. È un ponte che riguarda il Dna dei genovesi, che ha un impalcato forte come l’acciaio e che somiglia a una nave. Per i genovesi, andare per mare significa dare ricchezza alla nostra città. Poi ci sono le pile che vanno su una dopo l’altra cianin cianin, come diciamo a Genova”.