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Parcheggiatore abusivo minaccia di morte assessore di Napoli

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"Ti sparo e mi faccio 30 anni di galera": con queste parole un parcheggiatore abusivo ha minacciato l'assessore municipale di Napoli Cadavero.

“Ti sparo in testa”. Questa la minaccia rivolta da un parcheggiatore abusivo all’assessore della II Municipalità di Napoli, Marcello Cadavero. Motivo di tanto odio? Aver pedonalizzato via Lanzieri, una strada del centro storico della città, facendo così perdere il lavoro ai parcheggiatori abusivi della zona. Cadavero ha subito denunciato le minacce di morte alle forze dell’ordine e ha invitato i suoi concittadini a seguire il suo esempio. Fare fronte comune e denunciare casi come questo è necessario per scardinare il sistema intimidatorio messo in atto dai parcheggiatori abusivi, ha spiegato.

Napoli, parcheggiatore abusivo contro la pedonalizzazione

Via Lanzieri, una delle traverse per accedere all’Università Federico II, era da tempo ostaggio dei parcheggiatori abusivi. I precedenti lavori di chiusura di via Majo di Porto e della piazzetta Lamberti l’avevano resa infatti una sorta di vicolo cieco. Una specie di non luogo nel quale il parcheggiatore abusivo in questione operava indisturbato da anni. Alla fine di settembre la zona è stata pedonalizzata, suscitando le ire dell’uomo che ha perso la testa e ha minacciato per strada l’assessore. In moltissimi hanno manifestato solidarietà nei confronti dell’assessore, in particolare sui social network. Anche Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, ha espresso la propria indignazione sottolineando come quello di via Lanzieri non sia un caso isolato e la necessità di prendere provvedimenti seri contro l’abusivismo che comanda la città.

Il caso di Catania

Napoli non è la sola città italiana a soffrire della piaga dei parcheggiatori abusivi. Qualche giorno prima di questo fatto un carabiniere ha subito le stesse sorti a Catania. Un parcheggiatore abusivo di 36 anni ha insultato e minacciato il carabiniere in borghese che non ha esitato a mostrare il tesserino dell’Arma e a procedere all’arresto per estorsione e oltraggio a pubblico ufficiale.