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Uvetta sultanina ritirata dal mercato, allerta per rischio chimico

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Una partita di uvetta sultanina prodotta in Turchia a marchio Mister Sibamba è stata ritirata dal mercato a seguito di un potenziale rischio chimico.

Attraverso un avviso reso noto dai media nella giornata del 22 novembre, il ministero della Salute ha disposto il richiamo di una partita di uvetta sultanina della marca Mister Sibamba, che è stata immediatamente ritirata dagli scaffali per potenziale rischio chimico. Il lotto in questione presenta infatti un livello di ocratossina A superiore ai limiti imposti dalla legge, ed è stato pertanto richiamato dai supermercati discount della catena Eurospin nei quali veniva venduto.

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Uvetta sultanina ritirata dal mercato

Nello specifico il lotto per il quale è stato disposto il ritiro dal mercato è il 450020556-14-1182, composto da confezioni da 250 grammi aventi come scadenza la data del 30 marzo 2021. L’uvetta sultanina Mister Sibamba viene venduta nei punti vendita della catena Eurospin, pertanto il ministero della Salute esorta gli eventuali acquirenti a non consumare il prodotto e a recarsi nel supermercato in cui è stato effettuato l’acquisto per richiederne il rimborso o la sostituzione.

L’uvetta sultanina in questione è stata prodotta dall’azienda Spinservice nello stabilimento di Saruhanlı, nella provincia di Manisa in Turchia. L’ocratossina A per la quale è stato chiesto il ritiro del prodotto è una microtossina comune all’interno di cereali, caffè, frutta secca e vino, che viene però rigidamente regolamentata dai paesi dell’Unione Europea a causa delle sue caratteristiche nefrotossiche che possono comportare principalmente danni ai reni.

Il precedente richiamo

Soltanto pochi giorni fa, un ulteriore richiamo di alimenti per rischio chimico era stato fatto da ministero della Salute. In quell’occasione a finire nel mirino fu un lotto di fagioli del marchio Nuova terra – I frutti della terra confezionati dall’azienda Le Bontà S.r.l.. Nel lotto in questione veniva infatti osservata la presenza di un livello di pesticidi superiore ai limiti consentiti dalla legge. Anche in quel caso il ministero ha provveduto a richiamare i lotti rimasti invenduti, procedendo ad avvisare gli acquirenti che invece avessero già acquistato il prodotto.