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Funerali VIttorio Fusari: chiesa gremita per l'addio allo chef a Iseo

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Si sono tenuti a Iseo i funerali dello chef Vittorio Fusari, scomparso il giorno di Capodanno a seguito di un malore avuto lo scorso 16 dicembre.

Erano centinaia le persone presenti il 4 gennaio ai funerali dello chef Vittorio Fusari, improvvisamente scomparso la sera di Capodanno per il peggioramento del malore che lo aveva colpito nella giornata del 16 dicembre scorso. Sul feretro, che ha fatto il suo ingresso nella chiesa parrocchiale di Iseo in provincia di Brescia, è stata distesa la bandiera dell’associazione Slow Food ai cui ideali Fusari credeva fermamente. Lo chef lascia la moglie Anna Patrizia Ucci e il figlio di soli 15 anni.

Funerali di Vittorio Fusari

Proprio in occasione dei funerali, la famiglia dello chef aveva invitato i partecipanti a non inviare corone di fiori ma a fare una donazione per i progetti avviati da Fusari per la sezione di Slow Food “Oglio, Franciacorta, Lago d’Iseo”. Assieme all’associazione fondata da Carlo Petrini nel 1986, lo chef aveva inoltre pubblicato il suo ultimo libro di cucina intitolato “La felicità ha il sapore della salute”, scritto in collaborazione con Luigi Fontana.

Proprio il giorno della scomparsa, sul profilo Facebook di Fusari era apparso il seguente messaggio, una sorta di testamento spirituale per chiunque voglia avvicinarsi al mestiere della cucina: “Non vi ho lasciati, avete in eredità le mie ricette che raccontano le mie idee. Copiatele e fatele vivere costruendo attraverso il cibo un mondo migliore.

Il malore del 16 dicembre

Fusari era stato colpito da un principio di infarto lo scorso 16 dicembre, ed era stato ricoverato presso l’ospedale di Chiari da dove aveva cercato di rassicurare i propri fan: “Cari amici del web, state tranquilli, mi sto rinnovando per l’anno nuovo! Ogni intoppo è una nuova opportunità! Vi terrò aggiornati, intanto vi saluto con il sorriso”. Dopo un iniziale miglioramento le condizioni dello chef sono improvvisamente peggiorate, portandolo alla morte nella notte del primo gennaio 2020.