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Bimbo ucciso a Cardito, sul cellulare foto e video delle violenze

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Foto e video del bimbo ucciso a Cardito sono stati trovati sul cellulare dell'assassino. "Comm’è bellillo ‘o ricchione", diceva mentre lo picchiava

Cresce a dismisura la parabola del male. Sembra davvero non ci sia limite al peggio. All’orrore, all’indecenza, alla ripugnanza. Non c’è limite alla crudeltà, all’umiliazione, al dolore. La folle abitudine al male trafigge il cuore dell’umanità. Torna in prima pagina la vicenda del bimbo ucciso a Cardito dal compagno della madre. L’uomo lo picchiava e lo insultava, non risparmiando neppure la sorellina e la madre. A colpi di scopa lo ha ucciso. Il piccolo Giuseppe aveva solo 7 anni. “Tony sembrava un diavolo. Ho cercato di fermarlo, ma non ci sono riuscita”, aveva raccontato subito dopo la madre interrogata dagli inquirenti. Ora sul cellulare dell’assassino sono stati ritrovati i gesti delle sue violenze, foto e video che testimoniano l’efferatezza e la disumanità con cui il 24enne Tony Essobdi Bedra, venditore ambulante, si scagliava contro il bambino.

Bimbo ucciso a Cardito: le immagini delle violenze

È in corso il processo presso la terza Corte d’Assise di Napoli per l’omicidio del piccolo Giuseppe Dorice, ucciso nella mattinata del 27 gennaio 2019. Conversazioni, immagini e video estrapolati dai telefoni testimonierebbero le precedenti violenze ai danni dei tre figli della compagna, Valentina Casa. La donna, inoltre, è imputata nel processo, in quanto responsabile di comportamenti omissivi.

Tony mi fai schifo. È venuta l’ambulanza. Tu sei un animale, devi essere rinchiuso e devono buttare le chiavi. Ti taglierei la testa”. Scriveva il fratello del 24enne. mentre Giuseppe, ormai in fin di vita e con evidenti segni di percosse, veniva trasportato in ospedale. Il fratello su WhatsApp gli diceva: “Tony che hai combinato, hai fatto un altro guaio. Stronzo”.

Altre conversazioni rinvenute dal controllo dei telefoni confermano i modi aggressivi usati dall’uomo per punire i bambini e la loro mamma. Su alcune foto sono evidenti i lividi provocati dalla continue botte. Anche cinque video sono stati depositati in giudizio e sarebbero una prova schiacciante contro Tony. “Come è bellillo ‘o ricchione”, diceva a Giuseppe in un filmato registrato il 29 ottobre del 2018. In un altro video Giuseppe ha un giocattolo tra le mani, ma sembra terrorizzato e trema. Tony subito lo ammonisce dicendo: “Che stai facendo. Muoviti, muoviti”. Eppure, come detto dal consulente della procura, il piccolo “resta immobilizzato”.

Il ricordo della città

La prossima udienza è fissata per il 19 febbraio 2020. Intanto la città di Cardito si prepara a celebrare un cerimonia commemorativa, la quale si terrà nel giorno del primo anniversario dell’omicidio.

Domenica 26 gennaio alle 18.30 si svolgerà una messa in suo ricordo presso la chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Il parroco, subito dopo il delitto, aveva il suo piccolo chierichetto come una bambino “bravo ed educato”.

Seguirà una fiaccolata che si concluderà nella piazzetta che sarà intitolata a Giuseppe Dorice. “È passato appena un anno da quando il piccolo Giuseppe non c’è più, una delle pagine più tristi e buie della nostra comunità. Purtroppo nulla potrà portarlo indietro ma possiamo fare in modo di non dimenticarlo mai. Possiamo far sentire il nostro affetto e la nostra vicinanza, per fare in modo che tragedie come queste non accadano più”. Queste le parole del sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo.