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Coronavirus, il bilancio dei contagi: 91.246 casi e 15.887 morti totali

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Le autorità della Protezione Civile hanno diramato il nuovo bilancio dell'emergenza coronavirus al 5 aprile, che sale a 91.246 casi e 15.887 decessi.

Come di consueto anche nella serata del 5 aprile il capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli ha comunicato il nuovo bilancio dei contagi in merito all’emergenza coronavirus. I dati delle ultime 24 ore mostrano un ulteriore incremento del numero assoluto degli infetti con 91.246 casi in tutta Italia e 15.887 morti in totale, a cui vanno aggiunti 21.815 guarigioni delle quali 819 nella giornata di oggi. Il dato dei 525 morti di oggi è il più basso registrato dalla giornata del 19 marzo.

Coronavirus, il bilancio contagi oggi

Mentre venivano illustrate le statistiche principali al livello nazionale, la Protezione Civile ha pubblicato la tabella riepilogativa nella quale sono illustrati i dati regione per regione, con i territori italiani epicentro della pandemia che rimangono ancora quelli maggiormente colpiti dal coronavirus. Al primo posto per numero di contagi troviamo infatti la Lombardia con 28.124 casi attualmente positivi, l’Emilia Romagna con 12.837, il Piemonte con 10.177 e il Veneto con 9.409 contagi.

A seguire troviamo la Toscana con 5.185 casi e le Marche con 3.578 contagi.Più a sud abbiamo il Lazio con 3.186 casi, la Liguria con 3.093, la Campania con 2.621, la Puglia con 2.022, la provincia autonoma di Trento con 1.795, la Sicilia con 1.774, l’Abruzzo con 1.420, il Friuli-Venezia Giulia con 1.363 e la provincia autonoma di Bolzano con 1.209 contagi.

tabella 5

Sotto i mille contagi troviamo invece l’Umbria con 898 casi, la Sardegna con 815, la Calabria con 706, la Valle d’Aosta con 576, la Basilicata con 254 casi e infine il Molise con 187 casi di coronavirus. Al momento, dei 91.246 contagiati 58.320 si trovano in isolamento domiciliare, 28.949 sono ricoverati con sintomi di vario genere mentre 3.977 sono in terapia intensiva, ancora in calo rispetto alle ultime rilevazioni.

Borrelli sulle mascherine

Nel corso della conferenza stampa, il capo dipartimento Borrelli ha poi parlato della questione mascherine, affermando: “Nel nostro Paese si è avviata una fiorente attività produzione di mascherine ad uso della popolazione. L’Iss, sulle mascherine chirurgiche, ha ricevuto richieste e le ha autorizzate. Le produzioni che si sono avviate ne renderanno possibile la fornitura a tutta la popolazione”. Lo stesso Borrelli tuttavia nella giornata del 3 aprile affermava come le mascherine non fossero strettamente necessarie se si riusciva a mantenere un adeguato distanziamento sociale.

Brusaferro: “Pensiamo alla Fase 2”

Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti in sala, il direttore dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha inoltre espresso le sue opinioni sulla cosiddetta Fase 2 della pandemia: “La curva ha iniziato la discesa e comincia a scendere anche il numero dei morti. Dovremo cominciare a pensare alla fase 2 se questi dati si confermano.

Stop a trasferimento malati da Lombardia

Sempre durante la conferenza stampa, Borrelli ha infine specificato come non sia più necessario ormai il trasferimento dei malati di coronavirus dalla Lombardia verso strutture esterne situate in altre regioni d’Italia: “Da oggi si interrompe il trasferimento dalla regione Lombardia verso altre regioni, non c’è più bisogno di alleggerire la pressione sulla terapia intensiva”.