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Coronavirus, l'autocerficazione "fake" sul web: è incostituzionale?

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Sul web la fake sull'autocertificazione: è davvero incostituzionale? Arriva la denuncia del Pd: "Sono notizie pericolose anche per i bufalari".

In tempi di coronavirus le fake news si moltiplicano e l’ultima riguarda l’autocertificazione. Il Pd ha denunciato attraverso i social una notizia falsa che sta girando in rete che riguarda l’autocertificazione. Secondo l’audio si tratterebbe di un documento incostituzionale.

Coronavirus, la fake news sull’autocertificazione

Sui social e su Youtube sta girando un audio in cui alcuni cittadini, di cui è sconosciuta l’identità, divulgano un messaggio pericoloso: l’autocertificazione del Ministero dell’Interno è illegittima. In sintesi, secondo ciò che viene detto all’interno dell’audio il documento che servirebbe per circolare durante il periodo di coronavirus è incostituzionale. Ovviamente si tratta di una pericolosa bufala.

L’audio fake

All’interno del messaggio vocale, che dura circa 15 minuti, si sente un fermo effettuato dai Carabinieri che richiedono ad un cittadino di esibire l’autocertificazione. Secondo chi registra l’audio il carabiniere non chiede a questa persona di identificarsi, chiede esclusivamente perché si sta spostando e subito dopo chiederà l’autocertificazione. Tutto questo contraddice le leggi vigenti in Italia che stabiliscono che forze dell’ordine possono chiedere ai cittadini di identificarsi e di esibire un documento quando c’è una giustificata motivazione”.

In realtà, durante l’emergenza sanitaria, le forze dell’ordine non devono giustificare la richiesta di documentazione al cittadino. Se l’agente chiede l’autocertificazione al cittadino in borghese, dovrà prima identificarsi, ma se è in uniforme può richiedere normalmente l’autocertificazione.

Come spiega la Guardia di Finanza “l’autocertificazione consiste nella facoltà riconosciuta ai cittadini di rappresentare alla Pubblica Amministrazione – in sostituzione di taluni certificati indicati tassativamente dalla legge (art. 46 D.P.R. n. 445/2000) – propri stati, fatti e qualità personali, mediante specifiche dichiarazioni sottoscritte (firmate) dall’interessato. Lo stesso D.P.R. prevede, altresì, la possibilità di presentare dichiarazioni riportanti propri stati, fatti e qualità personali che non rientrano nei certificati indicati dall’art. 46, nei casi e con le modalità indicate dal successivo art. 47. Si tratta delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà”.

Le bugie dell’audio

Sempre all’interno dell’audio viene anche spiegato che “secondo la legge” non si potrebbe autocertificare uno stato di salute. Sempre nel modulo precompilato, però, è specificato che il suddetto documento ha lo scopo di certificare che il soggetto non si è sottoposto a tampone e che quindi non rappresenta un pericolo. Ne consegue che il documento non ha la funzione di autocertificazione “medica” che attesti le proprie condizioni di salute.

L’appello del Pd: “Una pericolosa Fake News”

Dalla maggioranza di governo, il Partito Democratico, subito denuncia l’audio.“Sta circolando molto, con un messaggio audio e con improbabili video su YouTube, un appello registrato non si sa bene da chi, in cui si insinua l’idea che l’autocertificazione richiesta dai DPCM sul coronavirus sia illegittima e anticostituzionale– si legge in un post del Pd-.“A dimostrazione della pericolosissima fake news, la registrazione del fermo di una cittadina da parte dei carabinieri. A sostegno della tesi, nell’audio si citano a sproposito alcuni articoli della Costituzione. Si tratta di una bufala, ovviamente. Ma anche di messaggi pericolosi. Che istigano, loro sì, a commettere un atto illegale perché inculcano l’idea di poter violare la quarantena. E perché, così facendo, mettono in pericolo tutti, bufalari compresi. Impediamo a simili pericolose fake news di circolare e fermiamo i complottisti. Solo così andrà tutto bene”.