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Coronavirus: i morti avrebbero avuto da 2 a 13 anni di vita in più

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I morti con coronavirus avrebbero avuto fino a 13 anni di vita in più: i risultati di una ricerca scozzese.

Secondo uno studio effettuato in Scozia i pazienti morti con il coronavirus avrebbero avuto dai 2 ai 13 anni di vita in più, anche se anziani e con patologie pregresse. La letalità dell’infezione sta dunque rappresentando un gravissimo danno per ogni tipo di individuo in qualsiasi condizione di salute ed età.

Coronavirus: gli anni di vita persi dai morti

L’obiettivo dei ricercatori era quello di calcolare il cosiddetto YYL (Years of Life Lost), vale a dire gli anni di vita potenzialmente persi, il numero medio di anni che un individuo avrebbe potuto vivere se non fosse morto per una determinata causa. Per determinare questo parametro hanno applicato la distribuzione delle età tra le vittime ad una tabella di vita standard. In tal caso hanno tenuto conto della tabella dell’Oms per il 2010 contenente gli anni di vita persi per età per ogni malattia.

Hanno poi confrontato la tabella con la distribuzione per età dei decessi con coronavirus in base ai dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e calcolato gli anni di vita persi. E’ così emerso che, considerando anche le malattie croniche preesistenti, gli uomini avrebbero potuto vivere in media 13,1 anni in più mentre le donne 10,5.

Ovviamente la perdita di anni di vita variava a seconda dell’età e delle patologie di cui le vittime chi soffrivano. Per esempio gli over 80 senza malattie avrebbero potuto vivere circa 11 anni in più mentre chi ne aveva già molte fino a 2 anni. Prevalentemente gli anni persi sono stati superiori a 5 tranne in alcuni casi come per le donne tra 50 e 59 anni con almeno 6 co-morbilità.