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Assembramento: quante persone lo costituiscono?

Assembramento quante persone

Per ridurre la trasmissione del coronavirus il governo ha vietato ogni assembramento: cosa si intende e da quante persone è formato?

In tutti i decreti emanati dal governo per contenere i contagi da coronavirus compare il termine “assembramento” accompagnato dal verbo “evitare”: i provvedimenti non hanno però mai specificato da quante persone è composto lasciando adito a interpretazioni e fraintendimenti.

Assembramento: da quante persone è composto

Va innanzitutto detto che non c’è un numero determinato che con assembramento si intende genericamente un insieme di persone ravvicinate tra loro. Questa la definizione che compare sull’Enciclopedia Treccani: “Riunione occasionale di persone all’aperto per dimostrazioni o altro: fare, proibire, sciogliere un a. Anche affollamento in genere: sul luogo del disastro s’era formato un grande a. (di gente, di cittadini, ecc.); non posso sopportare l’a. della folla“.

Si evince quindi che il significato di assembramento sta nella vicinanza di più persone, senza specifiche riguardo il numero esatto di persone che lo compongono. Dato dunque che non c’è una definizione univoca, con tale parola va inteso in generale ogni agglomerato con più di due persone dove non è possibile mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro. Quella cioè che impedirebbe la trasmissione del contagio.

Tenendo conto di ciò, la fila di persone fuori dal supermercato separate dai metri di sicurezza non va intesa come assembramento. Al contrario un corteo, una manifestazione o una partita di calcio sono da considerarsi come tali perché non è possibile garantire il rispetto del distanziamento sociale. Quanto invece alle passeggiate tra genitore e figli, essendo parte della stesa famiglia e quindi conviventi, non formano assembramenti e sono ammesse dai decreti in vigore.