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Coronavirus, Luxuria difende la privacy: "Tante relazioni non dichiarate"

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Vladimir Luxuria ha chiesto che i controlli delle forze dell'ordine anti coronavirus non siano lesivi della privacy.

Continua a far discutere il decreto anti coronavirus che entrerà in vigore il 4 maggio 2020 e che apre alla possibilità di fare visita ai propri congiunti, intendendo come tali non soltanto i parenti ma anche “coniugi, affetti stabili e fidanzati“. Sulla questione è intervenuta anche Vladimir Luxuria sostenendo che dichiarare una relazione sia lesivo della privacy e che ci sono diversi rapporti che vorrebbero restare nell’ignoto.

Coronavirus: Vladimir Luxuria difende la privacy

Su Twitter ha infatti scritto che, pur non avendo mai nascosto niente della sua vita, ci tiene al fatto che la tracciabilità tramite dichiarazioni o app e i controlli tenga conto che molti non vivono relazioni dichiarate che il diritto alla salute non può immolare la privacy.

Un tema che ha scatenato decine di commenti di utenti che invocano il rispetto del proprio privato, anche per quanto riguarda l’app Immuni. “Nessuno deve farsi tracciare tramite app. Hitler riconosceva alcune categorie mediante simboli“, “Sono una che non giudica e non l’ha mai fatto ma credo che la salute venga prima di tutto“, “L’altro giorno ho scritto che anche gli amanti clandestini avrebbero bisogno di rivedersi e sono stato sommerso di insulti… tutte anime candide“, hanno scritto alcuni di loro.

I più hanno invocato la garanzia che i controlli da parte delle forze dell’ordine non ledano la propria privacy e rispettino tuti quelle relazioni non dichiarate che vorrebbero restare tali. Dal governo avrebbero comunque fatto sapere che sui moduli di autocertificazione non vanno indicati i nomi dei congiunti.