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Emergenza coronavirus, italiani in fila al banco dei pegni

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Boom di clienti al banco dei pegni, Rainer Steger: “Gli italiani hanno bisogno di liquidità immediata”.

L’emergenza coronavirus ha costretto molti italiani a recarsi al banco dei pegni per avere contante rapidamente. La crisi non è stata solo sanitaria, infatti il lockdown ha avuto delle durissime conseguenze economiche per molte persone.

Numerosi italiani in fila al banco dei pegni

In tempi di emergenza aumentano gli italiani che si recano al banco dei pegni per avere velocemente in tasca liquidità. “Stiamo riscontrando un 10% in più di afflusso da un giorno all’altro – aveva spiegato il 6 maggio il direttore di Affide Rainer Steger -. Ma tra la settimana scorsa e questa l’aumento si aggira tra il 40 e il 50%“.

“Abbiamo avuto un incremento di circa il 30% sull’operatività allo sportello, non soltanto però per i nuovi clienti – ha raccontato Steger a Fanpage.it – ma anche fra chi veniva a rinnovare la polizza o per il riscatto. Specialmente nelle ultime due settimane stiamo però notando nuovi clienti che hanno letto o che sono venuti a sapere che questo prodotto è un po’ particolare e anche un po’ diverso rispetto al prestito bancario. Non chiediamo garanzie, cedolini, redditi e quant’altro ma solo che il cliente lasci in pegno un oggetto: poi i nostri esperti valutano e solo in base a quello viene concesso il credito”.

Il percorso è comodo perché “molto meno burocratico, dopo neanche mezzora il cliente esce con i soldi in mano – ha concluso – l‘80% degli oggetti che ci vengono portati sono gioielli e l’unica cosa che dobbiamo rispettare è chiaramente la normativa antiriciclaggio”.