> > Riaperture dal 18 maggio: via a bar, ristoranti e parrucchieri

Riaperture dal 18 maggio: via a bar, ristoranti e parrucchieri

riaperture 18 maggio

Dal 18 maggio si allenteranno le misure restrittive per la ripaertura graduale di altri eserzia commerciali, tra i quali la vendita al dettaglio.

Il premier Conte sta ultimando il dpcm che a partire dal 18 maggio potrebbe nuovamente prevedere lallenatmento delle misure restrittive, con conseguente riaperture di esercizi commerciali come bar, ristoranti e parrucchieri. Nelle regioni di residenza, possibile eliminazione dell’autocerticazione anche per shopping.

Riaperture dal 18 maggio: ecco cosa accadrà

Giuseppe Conte entro settimana prossima ultimerà il nuovo Dpcm che a partire dal 18 maggio potrebbe consentire le riaperture di numerosi esercizi commerciali come bar, ristoranti, parrucchieri e vendite al dettaglio.

Il tutto sempre attuando misure di sicurezza necessarie ad eviatre contagi improvvsi. Regole necessarie che i commercianti dovranno rispettare se non vogliono che – in seguito ad un controllo da parte delle autorità – venga disposta una nuova chiusura. Se oggi quindi è obbligatorio uscire solo per necessità, dal 18 sarà consentito anche fare shopping, e questo potrebbe includere l’eliminazione dell’autocertificazione.

Aperture anticipate

La data del 1 giugno prevista per le riaperture dei parrucchieri e centri estetici potrebbe essere anticipata. Mercoledì le Regioni hanno chiesto al governo di poter procedere con aperture differenziate. L’unico vero ostacolo ad un via libera anticipato resta solo levoluzione singola dei contagi nelle diverse aree. Lombardia, Liguria e Piemonte rimangono le tre zone più a rischio.

Tavolo nazionale l’11 maggio

Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia d’accordo con il Ministro Bonaccini ha deciso di convocare per lunedì 11 maggio un tavolo governo-conferenza tra regioni, per discutere della fattbilità di queste riaperture anticipate. “C’è un tavolo nazionale – ha detto l’esponente del Pd – che dovrà elaborare i protocolli insieme all’Inail. Vogliamo dire ai lavoratori che possono tornare a lavorare tranquilli perché lo Stato garantisce loro la sicurezza”.