> > Coronavirus, lo studio: meno contagi con più olrdinanze regionali

Coronavirus, lo studio: meno contagi con più olrdinanze regionali

fase-2-cosa-cambia-18-maggio

Coronavirus, lo studio: le Regioni che hanno firmato più ordinanze sono quelle con meno contagi. L'analisi da Nord a Sud

Sin dall’inizio della pandemia, l’Italia è sempre stata divisa in due dal numero di contagi: da un lato le regioni del Nord con le terapie intensive al collasso, mentre Centro e Sud hanno registrato numeri sempre abbastanza bassi rispetto al Nord. Uno studio dimostra come il numero di contagi dipenda anche dalle ordinanze firmate dalle regioni.

Più ordinanze, meno contagi

Non solo misure restrittive imposte dal governo, ma anche dalle singole Regioni per fermare il contagio. Una ricerca condotta dal Centro Studi di FB&Associati dimostra come anche le ordinanze varate dalle singole regioni abbiano pesato sul numero di contagi. In fase di emergenza, il numero di provvedimenti presi è stato impressionante: in totale 468 ordinanze nel periodo tra il 24 febbraio ed il 25 aprile. Il risultato dello studio è sorprendente: le Regioni che sono state meno colpite dalla pandemia sono anche quelle che hanno varato più provvedimenti. Si tratta di Abruzzo (49 ordinanze), Toscana (40), Campania (39), Calabria e Lazio. Le Regioni che invece hanno contato più vittime sono in fondo alla classifica per produzione di ordinanze. La Lombardia ha adottato solo 9 provvedimenti, il Veneto 14, il Piemonte appena 13 e l’Emilia-Romagna 18. “Se da un lato alcuni governatori hanno sostenuto che il contenimento dei casi sarebbe dovuto proprio alle maggiori restrizioni imposte -si legge nello studio- dall’altro sembrerebbe che Regioni omologatesi alle restrizioni del governo centrale siano riuscite a limitare, comunque, il numero dei contagi”.

L’analisi della fase 2

Se si guarda alla fase 2, l’analisi acquista ancor maggiore importanza. “Se la fase uno, quella di maggiore crisi, ha comprensibilmente mostrato una serie di criticità nel rapporto tra Stato e Regioni in considerazione dell’articolato sistema di competenza previsto dalla Carta Costituzionale -spiega la ricerca- le forze centripete di alcuni governatori rischiano di rendere quantomeno difficile la gestione della fase due. L’iniziativa della Presidente della Regione Calabria di una riapertura anticipata di bar e ristoranti con servizio al tavolo, e il conseguente annullamento – da parte del TAR Calabria – di parte dell’ordinanza regionale, è stata il primo esempio della difficoltà di assicurare una ripresa quanto più omogenea possibile”. Nella fase 2, tra decreti del governo e ordinanze delle regioni, sono state adottati quasi 700 provvedimenti.