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I medici rifiutano i 350 euro del governo: "Non vogliamo elemosina"

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"Vogliamo rispetto non elemosina", così i medici di Anaao rifiutano il premio di 350 euro del governo.

Il sindacato medici Anaao ha riaperto la polemica legata alla distribuzioni di premi corrisposti dal governo al personale sanitario per l’emergenza coronavirus. La cifra di 350 euro non sarebbe ritenuta accettabile dal sindacato che in una nota ha scritto: Tenetevi la vostra elemosina. Che se la tengano il governo nazionale e quello regionale. Abbiamo speso ben di più per comprarci le mascherine filtranti che non ci avete fornito. Cosa chiedeva un chirurgo mandato a visitare una polmonite Covid? Chiedeva di essere formato, istruito. Non soldi. Cosa chiedeva un ortopedico sbattuto in pronto soccorso a visitare pazienti di tutti i tipi? Chiedeva l’ordine di servizio. Non soldi. Cosa chiedeva un medico del reparto Covid? Chiedeva le maschere filtranti. Non soldi. Chiedeva il tampone se aveva la febbre, chiedeva la quarantena. Cosa chiedeva il rianimatore che doveva ventilare e non aveva i caschi? I caschi, perdio. Chiedeva i caschi e si inventava l’adattamento delle maschere di Decathlon. Non chiedeva soldi”.

Medici rifiutano i 350 euro del governo

I sindacati Anaao, Aaori, Cimo e Anpo si erano già rifiutati di firmare l’accordo che assegnava ai camici bianchi 13 milioni (25%) sui 55 complessivi destinati al Piemonte.

In una locandina diffusa recentemente da Anaao questa chiedeva “di non aprire le scuole, la zona rossa, i percorsi separati. Chiedevano di cambiare le linee guida dell’Istituto superiore di sanità, chiedeva i dispositivi di protezione individuale, chiedeva il telelavoro, chiedeva sicurezza, chiedeva tamponi. Tutto solo per il sistema, per i pazienti. Ora ci fate pentire dell’abnegazione dimostrata, della professionalità e della fiducia riposta. Noi vogliamo di più, molto, molto di più. Vogliamo dignità e rispetto.