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Sicilia, riapre il primo albergo: è boom di prenotazioni

Sicilia, riapre il primo albergo: è boom di prenotazioni

Mentre le misure si allentano e arriva l'estate, gli italiani pensano alle vacanze: apre a Sciacca, Sicilia, il primo albergo in Italia.

Riapre il primo albergo della Sicilia, a Sciacca, ed è già boom di prenotazioni. L’hotel Torre del Barone, nell’Agrigentino, ha aperto le prenotazioni dopo lo stop dovuto alla pandemia e prevede l’arrivo di oltre 400 persone, provenienti soprattutto dalla regione e, in particolare, dalla provincia di Palermo. Dal 3 giugno sarà possibile spostarsi anche tra regioni, e l’albergo potrà ricevere turisti anche da altre parti d’Italia.

Sicilia, riapre a Sciacca il primo albergo

Le maglie della mobilità si allentano sempre più e, con l’arrivo dell’estate, gli italiani pensano anche alle vacanze. La prima struttura vacanziera a riaprire è l’hotel Torre del Barone, nell’Agrigentino. “Siamo i primi in Italia – dice il presidente della capogruppo Aeroviaggi, Marcello Mangia al Giornale di Sicilia – anche ad aprire un villaggio turistico. Abbiamo avuto un enorme successo. Dopo qualche perplessità si sono scatenate le vendite e abbiamo dovuto limitarle per avere un numero di presenze compatibile con le misure utili a prevenire il contagi”.

Sono già arrivate oltre 400 prenotazioni, un numero alto considerata la situazione e il timore del coronavirus che potrebbe accompagnare le persone, ma è un numero comunque inferiore rispetto alle stagioni passate. Secondo Mangia, le presenze saranno dimezzate. Non solo per paura, ma anche perché le norme di sicurezza (che prevedono anche il distanziamento sociale) non permettono di ospitare lo stesso numero di vacanzieri. In questi mesi l’albergo ha subito una grande opera di ristrutturazione per adeguarsi alle norme, con una spesa di circa 10 milioni.

Nonostante tutto, Marcello Mangia non perde la fiducia: “Dobbiamo soffrire, ma con il sorriso e andare avanti. Aprire gli alberghi con presenze ridotte rappresenta in certi casi anche una perdita, ma noi dobbiamo andare avanti e guardare anche al futuro“.