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Vento a Taranto solleva polveri dell'ex Ilva: gli ambientalisti insorgono

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A causa del forte vento a Taranto si è verificato lo sversamento delle polveri dell'ex Ilva: gli ambientalisti ne chiedono a gran voce la chiusura.

Il forte vento e la pioggia battente che si sono abbattuti su Taranto hanno provocato lo sversamento di polveri sul quartiere Tamburi, il più vicino allo stabilimento dell’ex Ilva. Esse si sono sollevate in aria creando una preoccupante nube rossa che in poco tempo ha avvolto la città e ha fatto insorgere i movimenti ambientalisti che hanno attribuito quanto accaduto ai parchi minerali dell’impianto siderurgico.

Vento a Taranto solleva polveri dell’ex Ilva

Tutto si è svolto nel pomeriggio di sabato 4 luglio quando il maltempo, che ha imperversato in maniera diffusa su quasi tutto lo stivale, ha fatto sì che le raffiche di vento portassero con sé una quantità di polveri potenzialmente presenti nell’ex Ilva. Tanti i filmati e le foto condivise sui social network in cui è visibile la nube che incombe sul capoluogo di provincia pugliese.

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Chiudere subito L’Ilva deve diventare la prima priorità del governo italiano! Questo uccide molto di più del #covid #ilva #ilvaditaranto #vergogna #vergognamondiale #vergognaitaliana #mittal #stopilva #chidimenticaècomplice #chiuderesubito #taranto #ilcancroditaranto #vergognatevi #governoitaliano #basta #stop

Un post condiviso da Davide Carrieri (@davidecarrieri86) in data: 4 Lug 2020 alle ore 9:32 PDT

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Alcuni li ha condivisi il movimento Giustizia per Taranto allo scopo di “per far comprendere l’inutilità della copertura dei parchi minerali“. I suoi esponenti hanno denunciato che quelle polveri non raggiungeranno solo il limitrofo quartiere Tamburi bensì arriveranno molto più lontano. “Ecco a voi il più bell’impianto d’Europa“, hanno ironizzato.

Anche il movimento Tamburi combattenti, tramite la figura di Antonio Lenti, è intervenuto sull’accaduto spiegando che le coperture dei parchi non servono e che “solo con oggi si sono dimezzate le nostre aspettative di vita“. Carla Luccarelli dell’associazione GiorgioForever, madre del ragazzo di 15 anni morto per un sarcoma dei tessuti molli, ha sottolineato che il minerale vola alla stessa velocità del vento che le trasporta e raggiungerà distanze impensabili. “Si poserà sui terreni, sugli alberi e nei polmoni di grandi e piccini. Entrerà nel nostro cibo e poi nel corpo“, ha denunciato.