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Coronavirus: mascherine, vendite in calo ma aumentano i contagi

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I dati segnalano un crollo di quasi due terzi nella vendita delle mascherine, segno di un rilassamento generale.

I dati mostrano un crollo nella vendita delle mascherine in Italia di circa due terzi, nonostante i contagi siano nettamente in risalita nell’ultima settimana. Da tempo gli italiani si sono convinti che le mascherine non siano più necessarie, adagiandosi in uno stato di pericoloso rilassamento che potrebbe sortire effetti disastrosi in futuro.

Crollo nella vendita di mascherine: allarme in in Italia

Continua a salire in Italia il numero dei contagi nelle diverse regioni (235 sabato 4 luglio), ma i dati rivelano un crollo spaventoso nella vendita delle mascherine nelle ultime settimane.

Gli italiani da tempo si sono convinti che i pricipali strumenti di protezione personale non siano più necessari, rimanendo incastrati in un limbo di rilassamento e ingenuità che sta solo aiutando il virus a diffondersi con più velocità.

Appello alla responsabilità

A Repubblica, il presidente di Federfarma Marco Cossolo si mostra preoccupato: “Rispetto al periodo di maggior circolazione del virus abbiamo un calo di vendite enorme. I clienti ne comprano un terzo. Siamo preoccupati per la salute pubblica, non certo per i nostri affari. Su ogni mascherina abbiamo un margine di guadagno bassissimo, circa 10 centesimi, quindi la riduzione delle vendite non pesa sui bilanci. Piuttosto è pericoloso che le persone le usino sempre meno”.

La presenza di mascherine lavabili può giustificare il calo improvviso, ma l’impressione è che gli italiani abbiano deciso di farne proprio a meno. Dopo le immagini di vari assembramenti in giro per la penisola, molti governatori come Luca Zaia e Zingaretti hanno lanciato a più riprese appelli alla responsabilità civica, ma senza esiti positivi.

Pericolo seconda ondata

Lo spauracchio di una seconda ondata di covid in autunno si fa sempre più concreto, a questo punto. Questo rilassamento generale potrebbe aiutare il virus a risollevarsi dopo l’estate, rivelandosi un fattore determinante per la risalita dei contagi. Ricordiamo che il vaccino non sarà pronto prima della fine del 2021.