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Arrestato radicalizzatore italiano del Daesh: "Covid merito di Allah"

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Nicola Ferrara, 38 anni, è stato arrestato a Milano con l'accusa di essere un radicalizzatore e di fare propaganda a Daesh.

Un 38enne italiano è stato arrestato a Milano, con l’accusa di essere un radicalizzatore e di fare propaganda a Daesh. i Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della locale procura, nei confronti di Nicola Ferrara, originario di Canosa di Puglia, indagato per “istigazione a delinquere aggravata dall’uso del mezzo telematico”.

L’attività investigativa ha consentito di documentare come il 38enne, aderendo pienamente all’ideologia estremista di matrice salafita, si sia assiduamente impegnato nel diffondere il credo dell’autoproclamato Stato Islamico, esaltandone le gesta in chiave apologetica e istigando i propri interlocutori a unirsi al jihad globale contro i miscredenti.

Arrestato radicalizzatore del Daesh a Milano

Come ricostruito nel corso dell’operazione ‘Al Bidaya’, Nicola Ferrara si è avvalso “della rete internet, strumento più efficace per colpire le fasce di popolazione mondiale maggiormente influenzabili, utilizzando i social media (tra gli altri, Facebook e la piattaforma ‘Sound Cloud’) per condividere immagini e documenti audio/video di esaltazione delle azioni violente del Daesh”. I fatti contestati – iniziati nel novembre 2015 e tuttora in atto – sono aggravati dalle finalità di terrorismo internazionale e dall’utilizzo dello strumento informatico e telematico.

La pericolosità di Nicola Ferrara, radicalizzatore italiano del Daesh arrestato a Milano, secondo gli investigatori del Ros, “è avvalorata dal circuito relazionale – sia nazionale, sia internazionale – particolarmente qualificato, composto da una rete di persone dedite alla sistematica propaganda a favore dello Stato Islamico e dell’esaltazione del Jihad mediante la condivisione di post e commenti sui social”.

“Il Covid è un dono di Allah”

Dai tabulati telefonici, inoltre, è emerso che in piena pandemia Ferrara avrebbe detto a un suo conoscente, O.Y. che l’emergenza Covid “è una cosa di Allah, una cosa positiva perché la gente sta impazzendo e per i non musulmani tutto l’haram (‘ciò che è vietato’) adesso è difficile farlo”. Sono stati limitati, grazie al Coronavirus, i vizi quali fumare, bere e andare in giro, che caratterizzano il loro stile di vita”.

Ferrara si era trasferito a Milano nel 2011 e nel 2015 era già ad un buon livello di “radicalizzazione estrema”, come confermato da intercettazioni e pedinamenti condotti dai Ros milanesi.