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Coronavirus in Italia, crescono i contagi: 3 morti e 386 nuovi casi

coronavirus, il bilancio in italia del 30 luglio 2020

Nella giornata di giovedì 30 luglio in Italia sono stati registrati 3 morti per coronavirus, 386 nuovi casi e 765 guariti: il bilancio completo.

È di 3 morti, 386 nuovi casi di coronavirus e 765 guarigioni il bilancio di giovedì 30 luglio 2020, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute. Le vittime sono state registrate in Emilia Romagna (2) e nel Lazio (1). Nella giornata precedente erano stati registrati 6 decessi, 289 contagi e 275 guarigioni.

Coronavirus in Italia: il bilancio

Il totale degli attualmente positivi ammonta a 12.230, di cui 748 ricoveratri con sintomi, 47 in terapia intensiva e 11.435 in isolamenro domiciliare. I casi totali registrati in Italia sono 244.158, mentre 199.796 sono i dimessi guariti e 35.132 i morti per coronavirus dall’esplosione della pandemia.

I dati regione per regione

I casi totali regione per regione:

  • Lombardia 96.142 (+88)
  • Emilia-Romagna 29.634 (+35)
  • Veneto 20.003 (+112)
  • Piemonte 31.646 (+10)
  • Marche 6.863 (+8)
  • Liguria 10.210 (+13)
  • Campania 4.990 (+16)
  • Toscana 10.469 (+11)
  • Sicilia 3.272 (+39)
  • Lazio 8.629 (+18)
  • Friuli-Venezia Giulia 3.391 (+13)
  • Abruzzo 3.377 (+4)
  • Puglia 4.609 (+3)
  • Umbria 1.465 (nessun nuovo caso)
  • Bolzano 2.702 (+6)
  • Calabria 1.262 (+7)
  • Sardegna 1.394 (nessun nuovo caso)
  • Valle d’Aosta 1.208 (nessun nuovo caso)
  • Trento 4.973 (+3)
  • Molise 470 (nessun nuovo caso)
  • Basilicata 449 (nessun nuovo caso)

I nuovi focolai

Preoccupano i focolai sparsi per tutta la penisola che minacciano di far piombare il Paese in un nuovo lockdown per contenere un’eventuale seconda ondata. A infiammare l’opinione pubblica e il dibattito politico sono soprattutto i casi di positività registrati tra i migranti, come nell’episodio di Treviso, dove ben 129 persone sono risultate positive al tampone eseguito su centinaia tra ospiti e personale dell’ex Caserma Serena. “Se tornerà l’epidemia, sappiamo chi ne sarà colpevole” è il commento di Matteo Salvini, che ha citato l’episodio anche durante il proprio discorso di difesa in Senato prima del voto sul caso Open Arms.