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Trieste, dipendente positivo al Covid alla Fincantieri di Monfalcone

Trieste, un dipendente positivo al Covid alla Fincantieri di Monfalcone

Paralisi allo stabilimento di Monfalcone (Gorizia), dopo che un dipendente è risultato positivo al Covid. Azienda in isolamento per due settimane.

A Trieste torna la paura del Covid: il dipendente di una ditta d’appalto della Fincantieri di Monfalcone, in provincia di Gorizia, è risultato positivo. Lo ha reso noto, attraverso un’informativa, la stessa impresa. Sono subito scattate le procedure previste in accordo con l’azienda sanitaria, fra cui la quarantena di tutti i dipendenti.

Trieste, positivo al Covid un dipendente di Monfalcone

È paralisi per un’impresa che opera nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone dopo che è stato reso noto l’esito positivo di un loro dipendente. Fincantieri ne è venuta a conoscenza ieri, lunedì 3 agosto, dopodiché sono subito scattate le misure. La prima, immediata, è stata la quarantena di tutti i dipendenti, a cui è seguita la sanificazione di tutti gli ambienti. Le persone a stretto contatto con il dipendente sono state isolate nel loro domicilio per due settimane, in accordo con quanto previsto dalle autorità sanitarie. “Tali interventi sono volti alla prevenzione, al contenimento e alla gestione di eventuali casi. Come detto, rientrano in un più ampio ed efficiente protocollo di emergenza” ha reso noto l’azienda nell’informativa.

Paura Covid in Friuli Venezia Giulia

Il minicluster scoperto in provincia di Gorizia fa temere un discreto innalzamento dei contagi di coronavirus nel Friuli Venezia-Giulia. Parallelamente al caso di Monfalcone, nell’ex caserma Cavarzerani di Udine, il 21 luglio scorso il sindaco della città, Pietro Fontanini, ha prolungato la quarantena per i 400 migranti ospitati nel centro. La misura – secondo il primo cittadino – è stata presa a seguito di alcuni casi di contagi registrati fra gli extracomunitari.

Per l’assessore alla Sicurezza del comune di Udine, Alessandro Ciani, il Governo ha responsabilità nella gestione dell’emergenza. In un suo intervento, ha invitato Palazzo Chigi a considerare anche la rotta balcanica, non solo i flussi migratori di Lampedusa.