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Turista che ha danneggiato la statua del Canova: "Pago il restauro"

La scultura di Paolina Borghese è stata danneggiata da un turista che si è seduto di sopra per fare un selfie

Pagherà di tasca per il restauro il turista tedesco che, nella giornata di venerdì 31 luglio, aveva danneggiato la statua del Canova a Possagno.

Identificato il responsabile che ha danneggiato il piede dell’opera ottocentesca realizzata da Antonio Canova ed esposta nella Gipsoteca di Possagno. L’uomo sarebbe disposto a pagare il restauro.

La statua danneggiata

Identificato risalendo al registro delle visite, obbligatorio a seguito delle nuove disposizioni anti Covid-19, il responsabile che nella giornata di venerdì 31 luglio aveva danneggiato il piede della statua di Paolina Borghese, l’opera ottocentesca realizzata da Antonio Canova e posta nella Gipsoteca di Possagno. L’uomo sarebbe un turista austriaco che si è detto disposto a pagare i danni procurati alla statua in gesso: l’uomo, che aveva tentato di farsi un selfie scivolando sulla statua stessa, aveva staccato due dita del piede all’opera. I Carabinieri non hanno però impiegato molto tempo a identificare il responsabile, individuando la donna che aveva effettuato la prenotazione per conto del gruppo turistico di cui faceva parte il colpevole, la quale sarebbe risultata essere proprio la moglie. Il fascicolo è stato ora trasmesso alla Procura della Repubblica di Treviso che si occuperà del caso.

L’episodio al museo

Il gruppo di turisti austriaci, in visita al locale situato nella provincia di Treviso, è stato individuato prontamente dagli agenti. Dai video esaminati, risulta evidente come il turista – pur senza cattive intenzioni – si fosse accorto della gravità del danno, sfregiando la statua di Paolina Borghese, opera unica del Canova, e fuggendo pochi istanti dopo il danno. L’episodio, verificatosi proprio nel paese della Marca che diede il natale allo scultore, custodisce opere e calchi in gesso di valore inestimabile. Il museo della Fondazione è presieduto da Vittorio Sgarbi.