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Pregliasco su ipotetica seconda ondata: "Pensiamo a lockdown mirati"

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Se ci sarà una seconda ondata di coronavirus in Italia per Pregliasco sarà necessario puntare a lockdown mirati e non generalizzati.

Dopo l’ultimo monitoraggio dell’ISS che evidenzia un aumento dell’indice di contagio in Italia e alla vigilia del rientro a scuola, il ricercatore e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus e su cosa fare in caso di seconda ondata.

Pregliasco su seconda ondata di coronavirus

In merito all’incremento dei contagi nonché dei soggetti in terapia intensiva, l’esperto ha parlato di una situazione naturale, perfettamente gestibile e che dimostra la capacità del sistema sanitario di individuare i casi positivi e controllarli. Quanto alla riapertura delle scuole, ha affermato che sicuramente si svilupperanno focolai ed emergeranno problemi per le famiglie. Cose che però per lui si potranno affrontare e risolvere.

Anche perché, ha continuato, i contagi di oggi non sono i contagi di marzo o aprile. Sebbene il virus non sia mutato, “oggi riusciamo a intercettare infetti e asintomatici che prima non vedevamo e, nel quando necessario, a trattarli precocemente“. Emblematico è il caso di Silvio Berlusconi, intercettato in tempo con un’altissima carica virale e trattato subito con farmaci antivirali.

Pregliasco si è poi espresso sull’ipotesi di un secondo lockdown come avvenuto in Israele. Secondo lui, definitosi ottimista ma prudente, non è escluso che l’Italia dovrà fare i conti con una seconda ondata. Ma al posto di una chiusura generalizzato come avvenuto in primavera, per lui bisognerebbe puntare su lockdown mirati. “Se ci sarà una buona risposta dalla sanità territoriale per il controllo della situazione potremo stare tranquilli. Bisogna evitare psicosi verso questa patologia: ci sono altre malattie che si stanno trascurando e richiedono assistenza“, ha evidenziato.

Ha infine ricordato che per ridurre al minimo i rischi di contagio è necessario da una parte agire sulla prevenzione indossando mascherine e distanziamenti. Dall’altro promuovere la vaccinazione anti-influenzale per allenare il sistema immunitario a difendersi contro le infezioni.