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Quali sono le attività a rischio chiusura con l'aumento dei contagi?

Attività rischio chiusura

Il governo avrebbe pronto un piano da attuare in caso di ulteriore aumento dei contagi: quali sarebbero le attività a rischio chiusura?

L’aumento dei contagi ha spinto il governo a chiedere la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio e a inserire nel nuovo dpcm l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Qualora l’epidemia di coronavirus dovesse precipitare avrebbe poi pronto un piano per provvedere a serrate graduali: quali sono le attività a rischio chiusura?

Coronavirus: attività a rischio chiusura

Il dossier preparato dal Comitato tecnico-scientifico partirebbe da due punti fermi. Vale a dire l’impegno a tenere aperte le scuole il più possibile e ad evitare un nuovo lockdown nazionale ipotizzando piuttosto chiusure mirate e localizzate. Nelle intenzioni degli esperti c’è anche quella di non serrare nuovamente le attività produttive, ma se la situazione dovesse precipitare non è escluso che alcune possano venire costrette ad una sospensione temporanea.

Prima però ci sarebbe una stretta sugli assembramenti e quindi limitazioni al numero di persone che possono partecipare a feste private, riunioni, cene di famiglia e funzioni religiose. A queste restrizioni si aggiungerebbero quelle sulla movida che prevedrebbero il divieto per bar e ristoranti di rimanere aperti dopo le 22.

Qualora i contagi non dovessero fermarsi, l’idea è quella di tornare a chiudere alcune attività ripercorrendo in senso inverso il calendario delle riaperture della scorsa primavera. A serrare per primi sarebbero quindi cinema e teatri. In seguito toccherebbe a centri estetici, parrucchieri e palestre. In ultima istanza sarebbe la volta di bar e ristoranti. Solo se ciò non dovesse bastare si provvederà alla chiusura di alcuni negozi. Ipotesi che per ora si tiene per ultima e si spera non si debba attuare.